Il «miracolo» del Comune mette a rischio 600 posti di lavoro. E, dovendo risparmiare tagliando i costi, prevede la creazione di 34 nuove poltronissime da dirigente in su. La trovata che è stata presentata come una soluzione geniale riguarda i problemi dellAmt, lazienda dei trasporti avviata verso il tracollo. Ma a contestarla, dati alla mano, ci pensano i sindacalisti dellUgl.
La notizia dellingresso del colosso francese Transdev in Amt è di pochi giorni fa, ma il prezzo pagato dai genovesi e soprattutto da centinaia di dipendenti dellazienda ex municipalizzata è altissimo. Il Comune ha infatti accettato le condizioni imposte dai nuovi soci. Primo tra tutti lo sdoppiamento dellazienda. Da Amt è infatti nata la società Ami, che si occuperà ufficialmente della manutenzione dei mezzi. In realtà sarà la scatola cinese nella quale finirà tutto il passivo. E una società che per statuto deve perdere quattrini non sembra avviata altro che al fallimento. Il problema è che 600 dipendenti dellAmt vengono dirottati in questa nuova azienda a perdere. Con la conseguente prospettiva di ritrovarsi a brevissimo con gli stessi problemi di prima, anzi con lincubo di un licenziamento assai verosimile.
«Ami è destinata a fallire e il personale a essere trasferito alle dipendenze del Comune (o chissà chi) - è il triste presagio del dirigente territoriale Ugl, Serafino Carloni -. A meno che non rischi di finire in cassa integrazione o addirittura licenziato. Non ci stupiremmo se gente con 30 anni di anzianità finisse a fare il posteggiatore della Genova Parcheggi o peggio». Ma quello che il sindacato Ugl vuole far sapere, è che la ricetta magica del Comune appare ancor più paradossale se si pensa che Amt era già in forte crisi prima, con annunciati esuberi di personale e necessità di contenere i costi. Ora, con laccordo raggiunto con Transdev, cosa fa lazienda per migliorare i bilanci? Moltiplica i posti da dirigente, quelli con gli stipendi più pesanti. La tabella dellUgl è disarmante. Con la sola Amt cera un solo presidente e nessun amministratore delegato, ora con lo sdoppiamento in Amt e Ami, ci saranno due presidenti e due amministratori delegati (3 superpoltrone in più). I dirigenti passeranno da 14 a 16, i capi settori/quadri da 28 a 31 e i capi unità operative addirittura da 60 a 86. Se le regole economiche non sono unopinione, per i genovesi e per i dipendenti Amt (o ormai ex Amt) il miracolo del Comune porterà sicuramente benefici.
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