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Ancelotti: «Anch’io vorrei fare gli stage»

«A Milanello continuo a lavorare con sette-otto giocatori appena». E a Cagliari nonno Costacurta sostituirà Nesta: «Billy ha un fisico vivace»

nostro inviato a Milanello
Nel periplo intorno al burrascoso intreccio nazionale, s’avventura anche il Milan, in partenza per Cagliari, e a caccia della Juve, oltre che di una «pezza» per la sua difesa privata di Nesta. Ancelotti e il Milan, da fine agosto, han parlato e agito in modo chiaro: chi resta a Milanello e si allena duro, sarà preferito a chi verrà spremuto dalle diverse nazionali. E qui i tormentati viaggi dal Sud America non c’entrano. Perché a Milano ieri sono rimasti Cafù (complicazione muscolare) e Vieri reduce dall’azzurro di Lecce, ritrovato il gol ma non il posto fisso in rossonero. «Ha giocato mercoledì, rimarrà ad allenarsi, sarà pronto per mercoledì in Champions, è il criterio logico della rotazione. Vieri ha capito, è una persona intelligente» sono le spiegazioni e le garanzie fornite da Ancelotti. Da queste parti, una sola eccezione viene in parte applicata: Dida, il portiere. Forse anche perché Kalac, eventuale sostituto, non è certo tornato da un viaggio comodo (leggi Australia). Così in panchina, potranno addirittura trovare posto, per la prima volta, e insieme, Inzaghi e Jankulowski che sono poi i due recuperi su cui Ancelotti e Galliani hanno scommesso in modo palese per risalire la china dei 5 punti in meno rispetto alla Juve.
Il tributo alla Nazionale (e alla superficialità dello staff medico rossonero) l’ha pagato Nesta, operato mercoledì e fuori per tre settimane. «Comunque sarebbe stato operato» è il commento del tecnico che ha chiuso le porte in faccia a ogni coda polemica. E pazienza se da stasera a Cagliari, deve richiamare al fronte un vecchio combattente, Costacurta, giusto 18 anni dopo il debutto in serie A (25 ottobre dell’87). «Lui e Maldini offrono ampie garanzie dal punto di vista fisico, sono vivaci, la gamba è giusta» assicura l’allenatore. A Cagliari Costacurta giocherà centrale, con Stam a destra. Contro il Psv mercoledì, toccherà a Simic, qualificato al mondiale con la Croazia. Ecco il nervo scoperto. Prima o poi sempre lì si torna, nazionale e dintorni. Così se Ancelotti è schietto nel segnalare il buon lavoro e il rapporto cordiale con Lippi («in azzurro sta tornando lo spirito antico»), è altrettanto lesto nel confezionare una battuta che rappresenta una porta in faccia alla richiesta del ct di poter realizzare degli stage infrasettimanali da gennaio a maggio.

«Anch’io avrei bisogno di farne qualcuno visto che continuo ad allenare 7-8 giocatori per volta» scherza Carletto, leale con l’Inter e per niente disposto a immischiarsi nelle vicende di casa Mancini, «non ho un’agenzia di viaggio, anche i nostri brasiliani sono arrivati venerdì sera e non li ho visti».

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