da Milano
Corsa ad handicap fin dallinizio, con quel meno otto punti che pesano; corsa a rincorrere, come fanno i ciclisti, che alla fine rivedono il gruppo... «Siamo lì, vediamo il gruppetto di Champions dice Adriano Galliani, sorridente come pochi -. Abbiamo fatto come i ciclisti, stiamo risalendo il gruppo e adesso siamo a tre punti dal quarto posto: stiamo arrivando».
Arriva anche il presidente Silvio Berlusconi: nello spogliatoio rossonero. Sfiora la sala stampa, respinge ogni domanda: «Non faccio dichiarazioni dopo quello che mi hanno combinato in questi giorni...».
Non ha voglia di parlare con i giornalisti, ma con i suoi ragazzi sì. Quindici minuti negli spogliatoi, dove dispensa complimenti a tutti, in particolare a Oddo «ben tornato tra noi», a Bonera «hai visto che alla fine ti sei integrato: sei un giocatore da Milan», e infine al capitano, Paolo Maldini, prossimo a tagliare il traguardo delle 600 partite in rossonero: «Ti faremo una bella festa, degna della tua storia». «Grazie presidente...», ha risposto la Leggenda, seduto sulla panca con il ghiaccio su entrambe le ginocchia: «sa, è per raffreddare il motore...», chiosa.
È un Milan che guarda il mezzo bicchiere pieno, e osserva il futuro con motivato ottimismo. «Abbiamo fatto un po di fatica, è vero dice Carlo Ancelotti -, ma alla fine quello che conta sono i tre punti e quel che più ci interessa è essere lì vicino al quarto posto. Primo tempo a ritmi blandi, ripresa con maggiore intensità».
Gli chiedono se Ronaldo potrebbe essere già schierato mercoledì, Ancelotti getta acqua sul fuoco. «Ronaldo è ancora un giocatore del Real Madrid, la trattativa va conclusa e anche se dovesse essere rossonero entro un paio di giorni è impensabile schierare Ronie già mercoledì».
Acqua sul fuoco la getta anche Pippo Inzaghi, che non casca nel tormentone Ronaldo.
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