Non si placano le polemiche sui manifesti contro i magistrati a Milano. Una ferma condanna arriva anche dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano che "auspica un clima di generale moderazione sulla giustizia", come riportato alla Camera dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, durante il question time. "Condivido personalmente tanto l’auspicio quanto la condanna espressa dal ministro Alfano", ha concluso Vito.
Le indagini La Procura di Milano è pronta a chiedere al ministro della Giustizia l’autorizzazione a indagare sui manifesti che sono già costati un’accusa di vilipendio dell’ordine giudiziario a Roberto Lassini e a Giacomo Di Capua, capo della segreteria politica di Mario Mantovani. Il reato scritto dai magistrati milanesi prevede, secondo il codice di procedura penale, l’autorizzazione del guardasigilli. Secondo ogni probabilità gli inquirenti milanesi trasmetteranno la loro richiesta domani al ministero della Giustizia. Se però il guardasigilli dovesse opporsi all’indagine, secondo una linea già seguita per altri casi in passato, l’inchiesta appena nata a Milano si dovrà fermare.
Soddifatta Letizia Moratti Il sindaco di Milano, dopo aver minacciato di lasciare la lista se non ne fosse uscito Roberto Lassini, ha apprezzato il gesto che "riporta serenità nel dibattito politico. Ha vinto il buon senso, il rispetto per le istituzioni e la buona politica.
Il sindaco ha precisato che "le modalità tecniche di esclusione di Lassini si troveranno nel rispetto della legge. Io ora continuo la campagna elettorale basata sui risultati della mia amministrazione, sui bisogni della città e delle persone".
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