Anche Genova vuole ricordare gli ebrei vittime dell’Olocausto

Teatro, fotografie e testimonianze a partire da domani per la Giornata della Memoria

Maria Vittoria Cascino

«Non celebriamo. Ricordiamo». Lo sottolinea il prefetto Giuseppe Romano alla presentazione del fitto calendario di eventi per la Giornata della Memoria. Che vede la Prefettura, d'intesa con la Comunità Ebraica, coordinare l'intervento di Regione, Provincia, Comune e centro Culturale Primo Levi. Per le vittime dell'Olocausto. Per quel 27 gennaio 1945 in cui cadevano il cancelli di Auschwitz. «Che l'Onu, con deliberazione del 31 ottobre scorso riconosce come giornata internazionale».
Lo scrive il ministro Pisanu al prefetto. Un ricordo pesante che torna a fare il giro del mondo. E che Genova racconta attraverso il teatro, la fotografia, le testimonianze. La cerimonia istituzionale venerdì 27, ore 11, a Palazzo Ducale. Con Fernanda Contri, vice presidente emerito della Corte Costituzionale in veste d'oratore ufficiale. Con i ragazzi dell'istituto tecnico «Rosselli» che daranno voce a testi di Pinter e Brecht. Con la premiazione del concorso per le scuole «I giovani ricordano la Shoah».
«Sarà una piccola candela accesa durante la cerimonia - spiega Maria Cristina Castellani, assessore provinciale alla cultura - a ricordare i bambini e ragazzi ebrei morti dal '43 al '45. Perché quanto accaduto non diventi quotidianità nell'orrore».
Intanto giovedì 26, alla Sala Sivori di Salita S. Caterina, la proiezione del cortometraggio di Ansano Giannarelli «16 ottobre 1943». Domani alle 18.30, a Palazzo Ducale, Loggia degli Abati, l'inaugurazione della mostra «Le forme della coscienza» con il «Muro del pianto» di Fabio Mauri. «Un appuntamento importante - spiega Luca Borzani, assessore comunale alla cultura. Perché l'olocausto non è una questione ebraica, ma di chi organizzò e costruì lo sterminio. Che non è figlio d'un male assoluto, ma d'un sistema totalitario di potere». Parla della carta d'identità d'un genovese di quegli anni con su scritta «razza ebraica»: «Il vero tema non è quello dei mostri, ma delle persone che si trasformano in mostri. E l'intenso programma degli eventi è il segno della carica emotiva che circonda la giornata».
Lunedì 30, ore 20.30, Teatro della Corte, la consegna del Grifo d'oro alla Comunità Ebraica. Mentre una drammaturgia essenziale ricostruirà storie di deportazione e liberazione. «Per me ricordare è durissimo, ma è un dovere» lo dice con amarezza, Piero Dello Strologo, presidente della Comunità Ebraica, promotrice di Installazioni interattive al Museo Ebraico, «dedicate alla deportazione. Perché quanto è successo è avvenuto qui. È un fatto nostro». Domenica 29 alle 11, alla Casa Paganini, «Brundibàr», operina per bambini di Hans Kràsa. Mentre giovedì 2 febbraio all'Auditorium San Francesco di Chiavari, i solisti della Scala interpreteranno «Quartetto per la fine dei tempi», scritto nel '41 da Messiaen, durante la prigionia in Slesia. E poi lo spettacolo di e con Pino Petruzzelli, «Zingari: l'olocausto dimenticato», realizzato dal Teatro Ipotesi e finanziato dalla Regione.

Partito il 14 gennaio, sarà oggi al Teatro Casone di Ortovero, domani alle 10.30 ad Arcola e alle 21 all'Auditorium di Santa Margherita Ligure. Il 23 al Teatro Astoria di Lerici, il 25 a Camogli, il 29 a Perinaldo ei il 30 al Civico Impavidi di Sarzana.

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