Scarabocchi che imbrattano i muri o opere d'arte che rendono meno grigie le città? I graffiti da sempre suscitano sentimenti contrastanti. Una sentenza del Tribunale di Milano potrebbe gettare benzina sul fuoco riconoscendo per la prima volta in Italia il diritto d'autore a un writer.
Le "opere" di Marco KayOne Mantovani sono inconfondibili: linee appuntite, uso del bianco, sgocciolature e schizzi. Ecco perché i giudici gli hanno dato ragione e hanno condannato per plagio un writer concorrente, Nicola Leonetti, che, oltre a copiare lo stile di KayOne, vendeva i propri graffiti attraverso la sua pagina di Facebook.
Nelle parole del writer, riportate dal TgCom, traspare soddisfazione: "È una sentenza giusta e importante. Leonetti non ha nessuna esperienza del mondo del writing altrimenti non avrebbe mai fatto una cosa del genere. L’originalità per noi è il valore più importante".
Quella di Mantovani, inoltre, è una storia particolare. È infatti uno dei pochi che, partito dalla strada, ha avuto l'occasione di farsi conoscere a livello internazionale, tanto da essere sceltro da Vittorio Sgarbi per partecipare all'ultima Biennale di Venezia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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