Anche gli inglesi ci chiamavano «traditori»

Egregio Direttore, non si comprende bene quale riscatto si dovrebbe festeggiare il 9 settembre ed apprezzo la posizione contraria tenuta dai soli consiglieri di An. Le navi italiane, dopo essersi consegnate volontariamente al nemico in quella data a seguito del tradimento di Badoglio, furono lasciate alla fonda a Malta completamente disarmate e trasformate in campo di concentramento per equipaggi ed ufficiali che avevano creduto, così facendo, di non venir meno al giuramento fatto a suo tempo al Re che, peraltro, se la era data a gambe. Si può anche giungere alla resa ma solo dopo essersi onorevolmente battuti. Come fece la Decima Mas del principe Junio Valerio Borghese, eroe della Marina Militare che proprio a La Spezia il 14/09/1943 giunse al punto di siglare, da pari a pari, una alleanza con l’esercito germanico per continuare la guerra contro l’invasore anglo-americano che riconosceva l’autonomia dei suoi reparti, la bandiera italiana, le proprie insegne, le proprie divise, i propri ufficiali ed il proprio regolamento disciplinare.
Gli stessi britannici hanno chiamato i militari italiani finiti nei loro campi di concentramento e che si sono rifiutati di collaborare con il nemico come «coloro che non hanno tradito» mentre il termine «tò badogliate» è stato coniato proprio dagli inglesi per bollare chi si è comportato diversamente e cioè chi ha tradito tanto per tradire.

Quelle dell’8 e del 9 di settembre più che del riscatto sono state le giornate del disonore! Ciò che mi stupisce è la crassa ignoranza della nostra storia anche recente da parte della stragrande maggioranza dei nostri rappresentanti in Consiglio Regionale. Molto probabilmente se la studiassero un pò di più si eviterebbero di fare figure così storicamente barbine.

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