da Roma
«Se si farà liniziativa in difesa della legge Biagi, io ci sarò». Con ladesione di Nicola Rossi - leconomista per molti anni vicino a Massimo DAlema, che però di recente ha lasciato i Ds - incomincia ad allargarsi la cifra bipartisan della manifestazione a favore della legge Biagi, lanciata da Giuliano Cazzola. Alla giornata scelta per liniziativa, il 20 ottobre, mancano due mesi ma le adesioni crescono e linteresse è già alto. Ieri Cazzola e lex sottosegretario al welfare Maurizio Sacconi hanno annunciato in un comunicato le adesioni di politici e studiosi come Margherita Boniver, Gianni Bocchieri, Giuseppe Pennisi, Donato Robilotta, Stefano Caldoro, Alfredo Biondi, Giacomo Mancini, Raffaele Costa, e di alcune associazioni come la Fondazione Bellisario e Società Aperta.
Ancora non è stato deciso, spiega Cazzola al Giornale, se il 20 ottobre i tanti favorevoli alla legge Biagi sfileranno per strade e piazze oppure si riuniranno in un convegno-manifestazione; è certo, tuttavia, che gli organizzatori non lasceranno passare neppure un giorno senza ricordare e rimarcare i motivi che li spingono a difendere «una pagina emblematica del migliore riformismo, come è la Biagi». Fin dai prossimi giorni sarà attivo un sito internet (www.comitatoleggeBiagi.it) che, oltre a illustrare i contenuti reali della riforma del mercato del lavoro firmata dal giuslavorista bolognese ucciso dalle Brigate rosse, potrà essere utilizzato per le adesioni. Non mancheranno iniziative preparatorie dellevento, dagli incontri di fine agosto a Cortina al possibile inserimento del tema nei dibattiti al meeting riminese di Cl. «E poi - aggiunge Sacconi con malcelata ironia - contiamo molto sulla pubblicità che ci faranno nelle prossime settimane gli esponenti della sinistra comunista».
In effetti, il nodo della presenza dei ministri «ultras» allaltra manifestazione del 20 ottobre - quella lanciata da Liberazione e Manifesto contro la Biagi e lintesa su pensioni e welfare - è tuttaltro che sciolto. Nonostante lappello del titolare del Lavoro, Cesare Damiano, ai colleghi di governo, né Paolo Ferrero né Alfonso Pecoraro Scanio hanno ancora sciolto le loro riserve. Incerto anche Fabio Mussi, leader della Sinistra democratica; mentre pende per il «no» al corteo il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, dei Comunisti italiani. Sicura la presenza del sottosegretario allEconomia Paolo Cento, che critica pesantemente gli aderenti di maggioranza - come Emma Bonino - alla manifestazione lanciata da Cazzola.
Ma sulla barricata opposta, quella a difesa della flessibilità nel mercato del lavoro, non ci sono soltanto gli esponenti radicali come Bonino e Capezzone. È sintomatico che un parlamentare moderato dellUlivo come il professor Nicola Rossi dichiari che «se liniziativa per la difesa della legge Biagi ci sarà, ci andrò volentieri». Il parlamentare del centrosinistra fa di più, augurandosi che la sinistra radicale porti in Parlamento le proprie proposte di modifica, o di abrogazione, della Biagi: «In quelloccasione, mi auguro che emergano controproposte che possano godere di un voto trasversale. Probabilmente la maggioranza ne risentirebbe - aggiunge - ma non è più possibile nascondere la testa sotto la sabbia: è su battaglie come questa che si fa avanzare la cultura di un Paese».
E se Rossi dice «no» alla politica prodiana dello struzzo, nel centrodestra cresce la voglia di far cadere il governo al più presto.
Anche leconomista di DAlema manifesterà in difesa della Biagi
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