Anche il partito si mette contro Olmert

da Gerusalemme

Rompendo gli indugi, il ministro degli Esteri israeliano, signora Tzipi Livni, alla fine ha lanciato il guanto di sfida al premier Ehud Olmert, chiedendo primarie per scegliere la nuova leadership del partito. Una sortita che arriva nel mezzo di una tempesta politica che vede il primo ministro, indagato per finanziamenti illegali, sollecitato da più parti a dimettersi.
La proposta della signora Livni non ha precedenti. «Kadima dovrebbe iniziare a prepararsi ora per un possibile scenario, comprese le elezioni. Personalmente sono una convinta sostenitrice delle primarie» ha detto la responsabile della diplomazia israeliana e numero due del partito. «Credo che l’opinione pubblica debba essere coinvolta nell’elezione della nuova leadership, che servirebbe anche a coagulare l’attenzione della gente sul Kadima».
Ieri era stato il ministro della Difesa e leader del partito laburista, Ehud Barak, a chiedere le dimissioni di Olmert nella convinzione che sia ormai inevitabile che il premier sia incriminato per fondi illegali ricevuti prima di rilevare la guida del governo da un finanziere statunitense di origine israeliana. Ma se il ministro laburista del governo di coalizione non ha avuto riserve, la signora Livni non ha chiesto esplicitamente le dimissioni di Olmert da premier o da segretario del partito.

Ha detto però che «la questione non è soltanto legale né soltanto penale», perché «non si tratta di questioni personali del primo ministro, ma di valori e regole che devono essere rispettate». Olmert, il cui mandato scade a novembre 2010, ha già fatto sapere che non ha alcuna intenzione di dimettersi, sebbene un sondaggio riveli che il 70% dell’opinione pubblica chiede che si faccia da parte.

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