Anche la Roma finisce nell’inchiesta Gea

I pm hanno interrogato Rosella Sensi sulla cessione di Emerson alla Juve e sui diritti televisivi. Domani saranno sentiti Lippi e Carraro

da Roma

Anche la Roma entra nell’inchiesta romana sulla Gea World. I pm Palamara e Palaia stavano svolgendo approfondimenti specifici riferibili, indirettamente, ai rapporti d’odio-amore tra i Moggi e la dirigenza della squadra giallorossa, come anticipato da Il Giornale domenica scorsa. Ieri la testimonianza dell’ad della Roma Rosella Sensi, unita alle intercettazioni già trasmesse in precedenza ai magistrati romani dalla Procura di Torino, ha avviato un altro filone di indagine che potrebbe portare a sviluppi clamorosi.
In particolare i pm sono stati colpiti da un passaggio dell’intercettazione telefonica nella quale Luciano Moggi, parlando con l’amministratore delegato juventino Giraudo, fa cenno alla cessione di Emerson, facendo riferimento a questa operazione in relazione alla questione della trattativa sui diritti televisivi. La frase incriminata è: «la Marzolini (Mazzoleni, uno dei dirigenti della Roma, ndr) continua a rompere i coglioni che vogliono fare il contratto delle partite, e io gli ho detto, guarda che noi non facciamo il contratto se voi non mettete a posto Emerson, eh».
Ora dovrà essere verificato se Moggi, indagato anche a Roma, sarebbe stato in grado di esercitare presunte pressioni sul club giallorosso in merito alla vendita del calciatore brasiliano, anche usando come «arma» i diritti televisivi. La telefonata in questione è stata sottoposta all’attenzione della Sensi, che ha ricostruito con gli inquirenti nel corso delle due ore di audizione l’intero capitolo della cessione di Emerson. All’amministratore delegato della Roma è stato anche chiesto conto di una partita amichevole, disputata a Pescara nell’agosto del 2004, tra i giallorossi e la Juventus, i cui proventi sarebbero rientrati nell’affare Emerson. I pm Palamara e Palaia cercheranno adesso riscontri sulla vicenda dei diritti tv. E non è escluso che venga delegata la guardia di finanza ad acquisire contratti e documenti relativamente alla cessione dei diritti televisivi della Roma Calcio per la trasmissione delle loro partite sul digitale terrestre e sul satellite.
Nel corso dell’audizione di Rosella Sensi, sarebbero state ricostruite anche le presunte pressioni esercitate da Luciano Moggi nel periodo seguente le dimissioni dell’ex direttore sportivo Franco Baldini, già ascoltato dagli stessi pubblici ministeri la settimana scorsa. Baldini si sarebbe dimesso dopo il «pressing» di Moggi alla famiglia Sensi. Il siluramento del dirigente avrebbe consentito così alla Gea di tornare a Trigoria, fino a quel momento «bandita» dal centro sportivo giallorosso. Tra l’altro Franco Zavaglia, uno degli esponenti della Gea, aveva dichiarato che «finalmente» poteva «operare liberamente a Trigoria». Quindi, gli inquirenti vogliono ora capire come mai la Roma sia diventata di colpo alleata del grande nemico bianconero.
All’ingresso negli uffici di Piazzale Clodio, la Sensi era accompagnata dall’avvocato della Roma, Conte. Circostanza che aveva fatto pensare a un’iscrizione nel registro degli indagati del dirigente giallorosso.

Gli stessi inquirenti hanno poi precisato che si è trattata solo di una forma di cortesia nei confronti della Sensi: Conte ha infatti atteso l’audizione in un’altra stanza. Domani, dopo il vertice napoletano, riprenderanno le audizioni: in calendario due nomi di testimoni eccellenti, il ct della Nazionale Lippi e l’ex presidente federale Carraro.

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