Palermo - La Sicilia continua a bruciare, in particolare il territorio della provincia di Messina. A Patti il fronte del fuoco si estende per circa 20 chilometri. Nella notte un rogo divampato sul promontario di Tindari ha distrutto un’abitazione. Le fiamme hanno minacciato il santuario della Madonna Nera. Nel palermitano uomini della guardia forestale e vigili del fuoco sono impegnati nello spegnimento di 40 incendi. Il rogo che desta maggior preoccupazione è quello che si estende per circa 10 chilometri nel territorio fra Lascari - Gratteri fino a Collesano. A Marineo le fiamme minacciano un agriturismo in contrada Ponte Vecchio. Altri incendi si registrano nei territori di Montelepre, Gibilrossa, Fiume Imera. In provincia di Trapani le fiamme hanno, invece, distrutto un bosco nel territorio di Salemi. Roghi anche lungo diverse strade statali. E in particolare interventi si registrano lungo le statali Ragusa-Catania e Comiso-Gela.
Bertolaso: "I piromani stiano in galera" Intanto il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, in queste ore in Sicilia per compiere alcuni sopralluoghi e incontrare sindaci e prefetti, sottolinea la necessità di tenere in galera i piromani una volta individuati. "Il peggio è che li trovano, li identificano, li denunciano e li rilasciano. E se qualcuno finisce in galera viene subito scarcerato", dice Bertolaso. Alla domanda, poi, se non venga in mente che dietro ai roghi in Sicilia e in altre zone del Sud possa esserci la mafia, il capo della Protezione civile risponde: "Certo che sì".
"Abbiamo fatto il possibile e l’impossibile", dice Bertolaso a proposito della giornata di ieri, nel corso della quale, tra l’altro, il ministro della Difesa Arturo Parisi ha messo a disposizione un maggior numero di uomini e mezzi delle forze armate per le operazioni di spegnimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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