Venezia - "Lust, Caution" di Ang Lee, Leone d'oro di questa 64ma edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, racconta in 156 minuti una bella storia d'amore tra un aguzzino e una ragazza destinata a ucciderlo, ma che poi alla fine, presa da una sorta di Sindrome di Stoccolma, sceglie di sacrificarsi e salvarlo. Il tutto condito da scene di sesso esplicito.
Per il film firmato dal maestro taiwanese si era già parlato di scandalo, ma le scene forti non intaccano la poesia dell'opera. Ambientato a Shanghai, nel 1942 durante l'occupazione giapponese, il film racconta la storia di una giovane e bella studentessa-attrice, Wang Hui Ling (l'esordiente Tang Wei), che sposa, insieme a improvvisati suoi amici, la causa della resistenza. Il gruppo di impacciati studenti sceglie come obiettivo da colpire il collaborazionista Mr. Yee (l'icona del cinema asiatico Tony Leung) vicino al governo giapponese. La ragazza entra nella vita dell'uomo creandosi così una finta identità, ma solo dopo molto tempo riesce a scalfire la diffidenza e la chiusura al mondo dell'uomo impaurito dal suo stesso ruolo di massacratore dei suoi connazionali.
Il sentimento di Wang per Mr.Yee ha insomma ha i tempi lunghi del film che ricorda molto quelli di Wong Kar-wai. Nasce piano piano come le cose che poi diventano ancora più forti.
E mentre la ragazza collabora ancora con la resistenza anti-giapponese convinta di voler davvero morto il suo amante con il quale condivide una smodata passione, non riesce proprio a capire come le cose dentro di lei stiano cambiando. Il film, tratto da un racconto della scrittrice cinese Eileen Chang (da noi conosciuta come Zhang Ailing), è distribuito in Italia dalla Bim.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.