Dottoressa Braghieri, non avrei mai immaginato di scrivere per chiedere consiglio rivolgendomi ad una rubrica come la sua, non perché non sia valida (ci mancherebbe, anzi, la leggo sempre con interesse e curiosità) ma perché ho sempre pensato che sia meglio lavare i panni in casa propria. Però, vedendo che vengono trattati diversi temi di interesse generale, ho pensato che anche il mio potesse in qualche modo esserlo. Vengo al dunque: tempo fa chiedo a mio marito di occuparsi della tata da prendere per i nostri due bambini piccoli (6 e 3 anni), visto che con le ultime, tutte scelte da me, avevamo avuto un po’ di sfortuna. Ricordo che mi aveva chiesto che fossi sicura, scherzando sul fatto che avrebbe potuto scegliere una bella ragazza. Lì per lì era finita con qualche battuta e nulla più. Dopo una lunga selezione da parte sua mi ha presentato tre ragazze, tutte con una buona esperienza e referenze. A me sinceramente piacevano tutte e così ho chiesto a lui chi avrebbe preso. Lui mi ha detto Francesca (nome di fantasia), ma solo perché era la più carina. Archiviate le solite battute (e qualche minaccia bonaria da parte mia), abbiamo assunto proprio lei. Lo sa già com’è finita la storia, vero? Ora sto cercando un’altra tata e mio marito vive con Francesca. Sono stata troppo stupida, ingenua o lui è stato troppo...?
Flavia
Beh Flavia, direi che abbiamo risolto: quando ha bisogno per i bambini, li mandi a casa di suo marito. Lì la tata c’è. Ne approfitti finché non dovrà trasformarsi in badante (immagino che tra i due intercorra qualche anno, ho indovinato?). E comunque no, lei non ha fatto alcun errore. Se lui ha iniziato il casting delle baby sitter con quello spirito e quelle premesse non c’era nulla che lei avrebbe potuto fare. Quando a un uomo viene voglia di «Velina», una Velina si prende. Lasciarglielo è la miglior vendetta che potrebbe perpetrare nei confronti di entrambi. Mi dispiace sempre non immagina quanto ogni volta che vedo un uomo incapace di seguire dignitosamente lo scorrere del tempo e diventare indegno della donna che lo ha scelto. E ciò che ha fatto definisce molto più lui di lei, Flavia.
Galeotta fu la scelta della tata
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