Vie dell'Acqua, turismo slow da Tivoli alle valli dell'Aniene

Parte il progetto per lanciare itinerari di scoperta lungo i quasi cento chilometri del fiume fra natura, storia, cultura, monumenti antichi e prodotti di questa suggetivo territorio vicino a Roma

Vie dell'Acqua, turismo slow da Tivoli alle valli dell'Aniene

Quasi cento chilometri di corsi d’acqua del fiume Aniene che hanno accompagnato 3000 anni di storia e di cultura di un territorio da scoprire e da valorizzare a due passi da Roma. Sono le Vie dell’Acqua di Tivoli, progetto di aggregazione territoriale nato dall’intesa fra Comune di Tivoli e Comunità montane del comprensorio Tiburtino, Prenestino, Sabino e della Valle dell’Aniene. Progetto turistico che di recente ha vinto il premio Swiss Tourism Award 2016 al Salone delle Vacanze di Lugano con la motivazione “Città superba che conduce in un affascinante viaggio tra archeologia, storia, luoghi di culto, Patrimoni Unesco e paesaggi naturalistici senza pari”.

Progetto che fa nel turismo slow e d’esperienza il suo punto di forza e unisce la Valle dell’Aniene, i Monti Simbruini, i Lucretili, i Sabini e i Prenestini, offrendo escursioni in montagna, paesaggi dagli scorci magici e mutevoli, incontri con la storia, con la spiritualità e con le meraviglie di monumenti antichi, bellezza di borghi e i sapori autentici di tipicità tradizionali e identitarie prodotte con criteri biologici certificati. Il tutto a meno di mezz’ora di auto dalla Capitale, nuova attrattiva per chi vuol scoprire questo parte del Lazio.

I 98 chilometri dell’Aniene legano questo itinerario particolare perchè il fiume ha alimentato gli acquedotti, le ville storiche e le tante attività che si si sono diffuse per secoli e secoli, senza dimenticare il primato ottenuto dalla Centrale dell’Acquoria, dalla quale fu lanciata la corrente elettrica alternata che nel 1892 illuminò per la prima volta Roma.
Oggi Tivoli, con i suoi due siti Unesco, Villa Adriana e Villa d’Este, con il Parco di Villa Gregoriana, la Riserva Naturale di Monte Catillo e il bellissimo centro storico, è un “portale“ che si apre alla Valle dell’Aniene, alla Sabina e all’Agro Romano Antico, aree che hanno l’obiettivo di diventare un unico Distretto turistico-culturale. Tra l’altro si sta lavorando per ottenere il terzo sito Unesco con Villa Gregoriana, dove trova la sua massima espressione la forza delle acque del fiume che si riversano nella forra in suggestive cascate e cascatelle.

Un territorio in cui l’importanza delle acque è evidente anche in agricoltura, con il suo abbondare ha infatti permesso il prosperare di coltivazioni di prodotti di grande pregio come l’uva Pizzutello di Tivoli, la pera Spadona di Castel Madama, la Fagiolina di Arsoli (presidio Slow Food) o le ciliegie della vicina Sabina.

“Tivoli è capofila di oltre 50 Comuni – spiega l’assessore alla Cultura e al Turismo Urbano Barberini - ed è al centro di questo progetto che affianca ambiti depositari di fattori storici, artistici e naturalistici di pregio, in cui alcune realtà più sensibili sono

impegnate da tempo nella realizzazione di nuovi prodotti turistici e di eventi innovativi. Tutti i dati confermano come la cultura dell’accoglienza turistica nel nostro territorio stia evolvendo con il concetto di fare sistema”.

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