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Un anno fa morirono in tre a Sharm el Sheikh

Un anno fa morirono in tre a Sharm el Sheikh

Nell’ultimo decennio le crociere sono in pieno boom e quasi tutte le compagnie hanno aumentato il numero degli alberghi galleggianti rispetto al passato. La Costa contava, compresa nave Concordia, su 15 hotel sul mare. Più crociere e navi, anche solo per un calcolo di probabilità, significa maggiore possibilità di incidenti.
Costa crociere è incappata in qualche infortunio, che può capitare a chi va per mare, ma diventa sempre allarmante quando a bordo ci sono migliaia di passeggeri. Nell’ottobre 2010 si è verificata una collisione fra Costa Classica e un'unità mercantile battente bandiera belga al largo di Shanghai, il grande porto cinese. L’incidente è avvenuto di notte, alle 4.46 locali, e ha causato tre feriti oltre ad alcuni contusi. La nave passeggeri ha subito danni sulla sovrastruttura a dritta. Il comandante della nave ha attivato immediatamente tutte le procedure di sicurezza e la Classica è entrata in porto la mattina alle 10. Però la crociera Shanghai- Giappone- Corea del Sud- Hong Kong è stata cancellata.
Nel febbraio dello scorso anno Costa Europa, forse a causa del maltempo e del forte vento, è andata a sbattere contro il molo d’ormeggio a Sharm el Sheik, in Egitto, durante la manovra d’attracco. Tre membri del personale di bordo, tutte donne inglesi, sono morti e quattro turisti feriti, compreso un italiano. «Sono stati uccisi dalle lamiere squarciatesi nell’impatto mentre dormivano nelle loro cabine» ha spiegato Pier Luigi Foschi, presidente e amministratore delegato di Costa Crociere. Foschi ha espresso «commossa partecipazione all’immenso dolore dei familiari dei tre colleghi membri dell’equipaggio che hanno perso la vita nel tragico incidente. Pur devastato dal dolore, mi preme precisare che per i passeggeri e gli altri membri dell’equipaggio non vi è mai stata alcuna situazione di pericolo».
Nel 2009, un anno prima, a bordo di Costa Romantica è scoppiato un incendio. La nave ha dovuto gettare le ancore a sette miglia da Punta del Este, al largo dell'Uruguay, a causa delle fiamme sprigionatesi in sala macchine. L'incendio è stato velocemente domato, ma i generatori principali sono rimasti fuori uso. I 1429 passeggeri e 590 membri dell'equipaggio sono stati evacuati a bordo di imbarcazioni a Punta del Este. Forse era il nome della crociera, «Terra del Fuoco», ovviamente sospesa, che ha portato sfortuna.
Un comandante di navi passeggeri di lunga esperienza parla in cambio all'anonimato e spiega al Giornale che «l'industria delle crociere è cresciuta a dismisura negli ultimi anni. Un tempo, quando la Costa e altre compagnie avevano solo 3-4 navi, non era così, ma oggi la domanda è tale che per gli stessi ufficiali le carriere sono più veloci». Secondo il lupo di mare «anche per il personale di bordo non è facile addestrare tutti a dovere ed in fretta. Oggi un giovane ufficiale di 24 anni, con 48 mesi di navigazione, può comandare la guardia in plancia.

Negli anni Novanta prima dell'avanzamento di grado serviva molto più tempo ed esperienza».

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