Antiterrorismo: da settembre via alle simulazioni di attacco

Il piano di Pisanu: creare un finto attentato per verificare soccorsi e indagini

Antiterrorismo: da settembre via alle simulazioni di attacco

Marianna Bartoccelli

da Roma

Partirà da Roma e da Milano il piano di esercitazioni antiterrorismo sul territorio italiano. Per la prima volta i piani del ministero dell’Interno prevedono delle vere e proprie simulazioni di attentato. Sulla scia di quanto è successo a Madrid e a Londra verrà simulata la tecnica delle bombe multiple in alcune zone particolarmente affollate. Lo ha stabilito il ministro Pisanu nel corso della riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza tenutasi al Viminale il giorno di Ferragosto. Una convocazione inusuale fatta proprio per sottolineare la gravità del momento. L’allarme terrorismo è alto e nel corso della riunione del Comitato se ne è parlato esplicitamente. Alla riunione hanno partecipato anche il capo del dipartimento dei Vigili del Fuoco, Mario Morcone, e il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso. L’obiettivo di tutti è di non farsi trovare impreparati, prendendo l’esempio di Londra dove la macchina dei soccorsi ha funzionato perfettamente. Non ci sono informative attendibili e precise su di un possibile attentato, ma le valutazioni del Comitato nazionale rispecchiano quelle del Casa (Comitato di analisi strategica antiterrorismo), che nell’ultimo semestre ha esaminato ben 141 segnalazioni di minaccia, 108 delle quali hanno riguardato valutazioni di minacce specifiche, con un significativo aumento rispetto al numero delle segnalazioni esaminate nell’anno precedente. Dal Comitato è stato rilevato come i due attentati, quello di Madrid e quello di Londra, presentano delle caratteristiche tali da preoccupare i responsabili della sicurezza italiani, così come il salto di qualità della propaganda jihadista contro l’Italia registrato ultimamente aumenta lo stato di allerta.
Due i fronti su cui intende muovere la sua azione il ministro Pisanu. Innanzitutto quello della prevenzione, anche con il ricorso al nuovo pacchetto di norme approvato prima della pausa estiva e con operazioni mirate nei luoghi di aggregazione di musulmani. Ma si punta anche ad azioni di vera e propria esercitazione per potere organizzare una efficace gestione dell’emergenza. Si inizierà a settembre con Roma e Milano.
Il Comitato ha valutato positivamente i primi risultati dell’applicazione delle nuove norme antiterrorismo, utilizzate anche per l’arresto di Hamdi Issac, l’etiope coinvolto nei falliti attentati di Londra del 21 luglio. Parere positivo in particolare per le norme che consentono l’arresto per il possesso di documenti falsi e la possibilità di realizzare dei colloqui investigativi. L’impegno del ministro Pisanu è quello di riferire in Parlamento sui primi risultati delle nuove norme e su eventuali correttivi che si rendessero nel frattempo necessari, appena le Camere verranno riaperte, in settembre. Ieri invece, Pisanu ha firmato i primi tre decreti attuativi del pacchetto: riguardano l'obbligo per i titolari degli internet point di acquisire i dati anagrafici dei clienti; i limiti alla commercializzazione, trasporto ed impiego di esplosivi; il nulla osta del questore per le attività di addestramento al volo. Con le ultime operazioni del 12 e 13 agosto sono stati setacciati call center, internet point, macellerie islamiche ed attività di money transfer.

Sono state controllate 7.318 strutture e identificate 32.703 persone. Comminate 725 multe ed effettuati 141 arresti, due dei quali per il possesso di documenti falsi. Sono state inoltre avviate 701 procedure di espulsione.

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