Anziani e feste: il Pdl ora è davvero popolo

Anziani e feste: il Pdl ora è davvero popolo

(...) Posso dirlo anche a costo di essere politicamente scorretto? È chiaro che andare a trovare i detenuti a Ferragosto, come fanno ogni anno i radicali e come ha fatto lo scorso anno il benemerito deputato pidiellino Roberto Cassinelli, uno che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, è un’ottima cosa. La situazione carceraria italiana è davvero un problema civile e, quindi, il fatto che i parlamentari se ne occupino fa loro onore.
Ma, comunque, a parte gli errori giudiziari, i carcerati qualcosa hanno fatto per essere lì dentro. Non stiamo parlando di damine della San Vincenzo o di simpatici boy scout che finiscono in galera come premio per le loro meritorie attività.
E allora, lo ribadisco, a costo di essere politicamente scorretto: viva Scandroglio e la sua idea di essere vicini ai nostri vecchi. Che, spesso, a volte anche per problemi oggettivi, sono parcheggiati in case di riposo, non sempre degne di questo nome. Che, soprattutto in questo periodo di ferie, soffrono la solitudine e subiscono «l’ingiuria degli anni».
Ecco, il fatto che il coordinatore regionale del Pdl riparta dal pensiero di «chi è testimone del nostro passato, ma ci offre anche il significato vero del futuro» e che «non ci può essere futuro senza il senso profondo del passato», penso sia un’ottima notizia. Soprattutto, mi pare una grande notizia il fatto che tutto questo avvenga senza comunicati su carta intestata, senza fanfare, senza grancassa. Perchè è solo ripartendo dal basso, dagli ultimi, dalla propria storia, che il Pdl può tornare ad essere quello che, finora, è rimasto nella ragione sociale, sulla carta: popolo.
La formula matematica per parlare con gli elettori è semplicissima: più base, meno altezza (e, soprattutto, meno altezzosità), uguale risultati moltiplicati. E l’ulteriore notizia positiva è la risposta di parlamentari, sindaci e consiglieri regionali, oltre che di tanti semplici militanti, all’appello di Scandroglio: da Marco Scajola a Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco; da Gino Garibaldi a tanti altri. E la lettera del capogruppo arancione in Provincia Massimo Pernigotti, che potete leggere qui a fianco, è un ulteriore tassello importante. «Perni», che non è del Pdl ma di Liguria Moderata e che, anzi, spesso è polemico con il Pdl, appena ha sentito il profumo di politica vera, ci si è buttato a capofitto.
Insomma, Michele Scandroglio-Jessica Rabbit - che non madre Teresa e di cui in passato non sempre ho condiviso ogni mossa, come ad esempio un certo ostracismo nei confronti di chi non era con lui - ha firmato davvero il primo atto del nuovo Pdl. Qualcosa che potrebbe essere un nuovo inizio, una nuova gioventù per il suo partito dopo anni di incredibile sofferenza.


Fra l’altro, il Ferragosto fra gli anziani non è isolato, ma segue ad esempio la Festa azzurra di Fiumaretta dove tutto il partito, dal consigliere regionale Gino Morgillo in giù, si mette il grembiulino e va a servire ai tavoli di una festa dove l’importante non sono i discorsi politici. Ma le cucine e i balli. Gli sgabei (specialità gastronomica spezzina) e non le poltrone.
E il fatto che la nuova gioventù parta dagli anziani non è un ossimoro. È una bellissima suggestione.

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