È morto a un passo da casa, falciato sul suo motorino da unauto impazzita, condotta a tutta velocità da un uomo in stato di ebbrezza e sotto leffetto di sostanze stupefacenti. Lennesima tragedia della strada va di scena ad Anzio. Sono le 3.30 della notte scorsa. Marco Santopaolo, 17 anni, dopo aver passato la serata in una gelateria con gli amici sta tornando a casa in sella al suo cinquantino. Il ragazzo, secondo una prima ricostruzione degli agenti della Polstrada, proprio quando è a pochi metri dalla propria abitazione, in via Batteria Siacci, zona Lido di Enea, viene falciato da unauto, una Citroen C3, che procede in senso opposto allincrocio con la provinciale 105B, via dellArmellino, parallela della Nettunense. «Lautomobilista non si è nemmeno accorto della sua presenza», hanno ammesso i poliziotti che hanno effettuato i rilievi fino allalba di ieri. Sullasfalto, difatti, nessun segno di frenata, solo ciò che resta del motorino di Marco piegato in due come fosse di cartapesta contro il parabrezza dellautomobile. La C3, dopo essersi capovolta, è carambolata sulla carreggiata opposta finendo contro una pizzeria a quellora fortunatamente chiusa. Secondo i residenti, limpatto è stato di una violenza inaudita.
Alla guida dellauto, una vecchia conoscenza delle forze dellordine, Salvatore Toma, 25 anni, già coinvolto in alcuni incidenti sotto leffetto di alcol e droga. Ma nonostante questo il giovane era ancora in possesso di patente di guida. Soccorso da un equipaggio del «118» e trasportato agli Ospedali Riuniti Anzio-Nettuno, è tuttora ricoverato per le numerose ferite riportate. Sottoposto a tutti gli accertamenti clinici del caso, linvestitore è risultato positivo sia al narcotest che agli esami sul tasso alcolico nel sangue, ben al di sopra del minimo consentito. Per lui è scattata laccusa di omicidio colposo aggravato dalla guida in stato di ebbrezza e sotto leffetto di sostanze stupefacenti. La Procura di Velletri, ottenuta la relazione della polizia stradale di Albano, ha infatti aperto uninchiesta. Immenso il dolore in casa del giovane ucciso. Ma anche tanta rabbia. «Ci ha portato via il nostro ragazzo - avrebbero commentato i familiari dopo il riconoscimento - deve marcire in galera». Marco, studente, frequentava il quarto anno di un istituto commerciale della cittadina portuale. «Quellincrocio è buio e privo di semaforo - dice Marco Folco, presidente del Comitato di quartiere Le Falasche - negli ultimi anni ci sono stati almeno tre incidenti mortali tanto che abbiamo chiesto almeno linstallazione di lampioni. Inutilmente». Lennesima morte che si poteva evitare, dunque, in un territorio funestato da tanti, troppi, incidenti mortali.
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