Appello del Papa per la rapita

Andrea Tornielli

da Roma

Benedetto XVI ha rivolto un appello ai rapitori della volontaria italiana Clementina Cantoni per chiedere la sua liberazione. Il Papa, dopo la preghiera dell’Angelus, che ha recitato davanti a una Piazza San Pietro gremitissima di fedeli, ha parlato dell’Afghanistan e del sequestro della nostra connazionale: «Volgendo ora il pensiero a un altro teatro di tensioni e di scontri – ha detto Raztinger - unisco la mia voce a quella del Presidente della Repubblica italiana, del Presidente dell’Afghanistan e dei popoli italiano e afghano per chiedere la liberazione della volontaria italiana Clementina Cantoni».
«La dolorosa esperienza che questa nostra sorella sta vivendo – ha aggiunto Benedetto XVI - sia di stimolo a ricercare con ogni mezzo la pacifica e fraterna intesa tra gli individui e le nazioni». È il primo appello di questo genere che il nuovo Pontefice rivolge, a un mese e mezzo dalla sua elezione.
Numerosissimi erano stati quelli lanciati da Giovanni Paolo II, nei quasi 26 anni di pontificato, per le vittime dei sequestri. L’ultimo era stato quello per la liberazione della giornalista del manifesto Giuliana Sgrena, catturata in Irak mentre svolgeva il suo lavoro di reporter, che Wojtyla aveva rivolto ai suoi rapitori durante l’Angelus del 12 febbraio: il Papa, già gravemente malato, era appena rientrato dal Gemelli, dov’era stato ricoverato per problemi respiratori, e quella domenica si era limitato a dare a voce soltanto la benedizione e un saluto, lasciando al sostituto della Segreteria di Stato Leonardo Sandri il compito di pronunciare il resto del discorso e quindi anche l’appello. «Mentre continuo a pregare per la pace in Medio Oriente – aveva scritto Giovanni Paolo II – rivolgo il mio accorato appello per la liberazione della giornalista italiana Giuliana Sgrena e di tutti i sequestrati in Irak». La giornalista sarà liberata, anche se, come è noto, l’operazione costerà la vita al dirigente del Sismi Nicola Calipari.
Qualche mese prima, Karol Wojtyla aveva chiesto la liberazione delle due volontarie italiane Simona Pari e Simona Torretta: al termine dell’udienza generale dell’8 settembre, il Pontefice aveva auspicato che fossero «trattate con rispetto e restituite presto incolumi all’affetto dei loro cari». Tutti sperano che le parole del Papa possano favorire un esito positivo anche nel caso di Clementina Cantoni.
All’Angelus di ieri, Benedetto XVI, ricordando la figura del vescovo Giovanni Battista Scalabrini, patrono dei migranti, ha rivolto il suo «pensiero a coloro che si trovano lontani dalla patria e spesso anche dalla famiglia, e auspico che incontrino sempre sul loro cammino volti amici e cuori accoglienti, capaci di sostenerli nelle difficoltà di ogni giorno».

Mentre per quanto riguarda la crisi boliviana, parlando della «preoccupante situazione che vi si sta vivendo», Papa Ratzinger ha auspicato che «prevalgano in tutti la ricerca del bene comune, il senso di responsabilità e la disponibilità al dialogo aperto e leale».

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