Applicato il bracciale elettronico al deejay Alessandro Basciano

L'uomo, accusato di stalking dalla ex, l'influencer Sophie Codegoni, ha il divieto di avvicinamento

Applicato il bracciale elettronico al deejay Alessandro Basciano
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È stato applicato il bracciale elettronico ad Alessandro Basciano, il deejay di 35 anni accusato di stalking dalla ex fidanzata, l'influencer Sophie Codegoni. L'uomo è sottoposto a un divieto di avvicinamento diventato definitivo il 30 aprile e ieri mattina si è presentato in un commissariato del centro per ricevere il dispositivo. Basciano era già stato convocato il 6 agosto ma non si era presentato, rischiando così gli arresti domiciliari come previsto in caso di rifiuto a indossare bracciale.

Lo scorso aprile la Cassazione aveva confermato per Basciano il divieto di avvicinarsi (a meno di 500 metri) e di comunicare con l'ex compagna Codegoni. La decisione confermava l'indicazione del Tribunale del Riesame di Milano a cui si era inizialmente rivolta la Procura - l'aggiunta Letizia Mannella e il pubblico ministero Antonio Pansa - dopo che la giudice per le indagini preliminari Anna Magelli aveva scarcerato Basciano arrestato il 21 novembre 2024. Basciano era stato scarcerato dopo 48 ore, la Procura aveva chiesto i domiciliari ed era stato predisposto il divieto di avvicinamento. Il Riesame aveva osservato come Basciano si sarebbe reso responsabile di "condotte idonee a generare" nella ex compagna un "perdurante stato di ansia e paura", inducendola inoltre a "essere condizionata nelle proprie abitudini di vita". Agli atti dell'inchiesta, numerose chat nelle quali figurano minacce e messaggi offensivi da parte dell'uomo. Il dispositivo elettronico al polso non era mai stato applicato per la mancanza di bracciali disponibili. Il Ministero della Giustizia, infatti, non riesce a soddisfare le numerose richieste causa numero elevato di provvedimenti e di misure disposte dai giudici.

Ieri Basciano è stato è stato avvertito che il braccialetto elettronico funziona anche all'estero e rileva eventuali tentativi di manomissioni che potrebbero costargli non solo i domiciliari, ma anche l'arresto in carcere se la Procura lo ritenesse opportuno.

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