RyadUn piano di investimenti di oltre 475 miliardi di dollari. È la risposta del governo saudita alla crisi globale che anche qui si fa sentire. I signori del petrolio intendono diversificare la loro economia per non dipendere esclusivamente dalle risorse energetiche (un quarto delle risorse mondiali di greggio). Di questo si è parlato al Global Competitiveness Forum di Ryad in occasione della visita di Stato del sottosegretario allo Sviluppo economico, Adolfo Urso, con lobiettivo di intensificare le già eccellenti relazioni tra i due Paesi e cogliere nuove opportunità per le nostre imprese.
A cominciare dalle più prestigiose, come Finmeccanica, che proprio in questi giorni ha aperto un ufficio di rappresentanza in Arabia Saudita per avere una presenza continuativa e adeguata in vista delle grandi opportunità che stanno affiorando. La prima è già stata colta, «con buone chance», ha detto Urso. Si tratta della commessa multimiliardaria per 72 caccia Eurofighter, frutto di un accordo tra il governo saudita e quello britannico, che per il gruppo dovrebbe valere due miliardi circa. Adesso si preparano altre «buone chance nel campo dell'elicotteristica civile con Agusta Westland e nel settore delle costruzioni ferroviarie per la realizzazione della linea ad alta velocità Jeddah-Mecca-Medina», dove Finmeccanica concorre in partnership con le Ferrovie dello Stato e le Ferrovie russe.
In particolare Agusta Westland è stata prescelta per dotare la flotta reale di due elicotteri Aw101. Ma sono in corso trattative per 50 elicotteri (oltre un miliardo di euro) del tipo Aw109 e Ab139, da impiegare nella lotta al terrorismo e al contrabbando e per le attività di Protezione civile.
«L'Arabia Saudita - ha detto Urso - è un Paese con cui si può costruire un partenariato industriale e produttivo molto significativo, e dove ci sono opportunità per moltissime imprese italiane. Bisogna fare come ha fatto la Fiat con Chrysler. Qui hanno risorse finanziarie, ma non hanno know how industriale».
Oggi, infine, la firma di un altro importante accordo tra lad di Simest, Massimo DAiuto, e il gruppo Alfanar, azienda leader in Arabia nel settore delle costruzioni e dellimpiantistica industriale.
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