Arcangelo Tadini

Nacque nel 1846 a Verolanuova, in provincia di Brescia. La sua era una famiglia nobile ma di idee liberali. Nel 1864 il giovane Arcangelo entrò in seminario a Brescia e ne uscì sacerdote nel 1870. Insegnò alle scuole elementari di Londrino in Valtrompia e fu poi viceparroco nella periferia bresciana. Nel 1886 venne mandato nel paesetto di Botticino Sera a far da vice al vecchio parroco locale. Dopo un anno divenne parroco lui e si rimboccò le maniche per applicare le direttive dell’enciclica Rerum novarum in collaborazione con gli esponenti del movimento cattolico-sociale bresciano. Così, oltre alle opere prettamente religiose come la fondazione di un oratorio, del Terz’ordine francescano e della Compagnia delle Figlie di Sant’Angela, nel 1893 creò una Società di Mutuo Soccorso. Nel 1898, poiché per le giovani operaie in paese non c’era lavoro, per evitare loro l’emigrazione mise in piedi una filanda e aprì un pensionato. Per l’assistenza a queste lavoratrici nel 1900 fondò la Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth. Quest’ultima fatica gli procurò non poche difficoltà soprattutto tra il clero, perché a quel tempo non si vedeva di buon occhio il fatto che delle religiose facessero le operaie. Né gli mancarono, come è facile immaginare, i problemi di ordine economico, date le opere che aveva intrapreso.

Si aggiunga una salute sempre periclitante con una malattia dietro l’altra. Il Tadini morì nel 1912 nella sua canonica di Botticino Sera. Solo vent’anni dopo le sue suore ricevettero l’approvazione ufficiale. Quella del Papa arrivò nel 1962 col b. Giovanni XXIII.

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