Una tavoletta di argilla vecchia di oltre tremila anni costituirebbe il più antico documento scritto decifrabile d'Europa ed è stata scoperta nei pressi del villaggio di Iklena, nel Peloponneso. La tavoletta sarebbe all'apparenza «un documento finanziario» proveniente da una città micenea ed è la più antica mai venuta alla luce in Grecia - e quindi in Europa - battendo i precedenti candidati di almeno un secolo. L'iscrizione - che contiene nomi e cifre - è redatta in Lineare B, utilizzata dai micenei nell'Età del Bronzo (circa 1.600 anni prima di Cristo).
La scrittura Lineare B, dopo molti anni di ricerca di diversi studiosi, venne definitivamente decifrata nel 1952 da M.Ventris e J.Chadwick come una forma arcaica di greco. Decifrazione di grande valore scientifico perché ottenuta senza l'aiuto di testi paralleli, come per esempio nel caso dei geroglifici egiziani della Stele di Rosetta. Ventris, un architetto inglese, cominciò dopo la guerra a studiare le note di lavoro di A. Kober che aveva notato nelle sequenze dei simboli delle «triplette» ossia sequenze di simboli con una radice comune e delle varianti finali. I tentativi di Ventris si rivolsero a diversi linguaggi antichi e, mentre stava provando delle coincidenze con l'etrusco, gli sembrò, come lui racconta, che una parola potesse essere tradotta col nome della città di Tylissos. Applicando i sillabogrammi così interpretati ad altre parole, molto presto arrivò alla traduzione di buona parte del sillabario miceneo. Questa scrittura Lineare B è quella che ha lasciato le tracce più numerose ed era diffusa solo in una parte ristretta dell'area della cultura micenea.
Secondo gli studiosi, la scoperta della tavoletta di Iklena può cambiare tutto quello che sappiamo sull'origine della letteratura del mondo occidentale.
Gli scavi di Iklena di Messinia - sotto l'egida della Scuola di Archeologia di Atene - hanno finora portato alla luce tratti di mura ciclopiche e un sistema idrico avanzato risalente al 1.550 avanti Cristo: la città sarebbe stata distrutta nel 1.400 avanti Cristo da un'invasione del vicino regno di Pilo, il cui re Nestore è citato nell'Iliade.
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