Da Armani a Ciambella, grande moda per i David di Donatello

Attrici e registi sfoggiano griffati abiti pret à porter e sofisticate creazioni di alta moda per partecipare alla Cerimonia per la consegna dei Premi, all'Auditorium di Roma.

La mattina, nella Salone dei Corazzieri del Palazzo del Quirinale, tante grisaglie d'ordinanza e giacche blu per gli uomini, severi completi neri per la maggior parte delle donne. Non c'era spazio per grande eleganza alla cerimonia di presentazione della 54 edizione dei Premi «David di Donatello», di fronte al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Così, non hanno lasciato il segno il look total black di Patty Pravo, nè il completo pantalone di Lina Wertmuller.

Ma la sera, all'Auditorium per la consegna dei premi trasmessa dalla tv, i candidati e gli ospiti avevano uno scenario più mondano. E anche un vero e proprio red carpet da calpestare. Così, la mise acquistava più importanza. Molti attori e registi sono andati sul sicuro e hanno scelto «re Giorgio», per un'occasione così importante. Avevano abiti Armani, infatti, quattro personaggi che consegnavano gli ambiti riconoscimenti: le attrici Ornella Muti , Asia Argento,Kasia Smutniak e il regista Paolo Sorrentino. E poi, Margherita Buy (candidata miglior attrice per il film «Lo spazio bianco»), Ferzan Ozpetek (candidato per Miglior Film e per Miglior Regista con il film «Mine Vaganti»), Giuseppe Tornatore (candidato per Miglior Film e per Miglior Regista con il film «Baarìa»), Francesco Scianna (nel cast del film «Baarìa», candidato come Miglior Film). Tutti loro avevano, in realtà, eleganti mise griffate Armani anche la mattina, al Quirinale, ma il glamour d'effetto era riservato alla serata.

C'è stato anche chi, invece, non è andato sulla grande griffe del pret à porter ma è rimasta fedele al suo sarto preferito di haute couture. Come l'attrice Elena Sofia Ricci, che per percorrere il red carpet dei «David di Donatello», come candidata a miglior attrice non protagonista per il film «Mine vaganti» di Ozpetek, ha indossato una creazione d'alta moda disegnata apposta per lei dallo stilista di Civitavecchia. Era un lungo abito grigio dalla silhouette a sirena, con giochi di evanescente mussolina per creare un drappeggio leggerissimo su un pizzo laminato, georgette per dare movimento alla gonna, forme fluide e tessuti volatili. Un abito, spiega lo stesso Ciambella, per «slanciare la figura su una linea verticale che ambisce a un'aurea spirituale, dove i tagli dell'abito sono ridotti all'essenziale, i punti sono dati a mano e i tessuti lavorati artigianalmente».

Elena Sofia Ricci, sicura della sua scelta di alta moda, si rivolge sempre al suo sarto preferito per partecipare ai momenti importanti della sua carriera artistica. E non è una debuttante alla cerimonia dei David, perchè ha già ricevuto due statuette, quelle per i film «Io e mia sorella» e «Ne parliamo lunedì».

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