Cronaca locale

Via Arquà terra di nessuno sos dei cittadini al sindaco

Una petizione dei residenti contro illegalità e degrado. Una settimana fa l'intervento dei vigili al parco Trotter

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Quasi mille firme per chiedere la riqualificazione di via Arquà e dintorni. È quanto chiedono i cittadini di una fetta di città dimenticata tra via Padova e via Palmanova che hanno mandato la petizione, corredata da 863 firme, al sindaco, al presidente del Municipio 2, al Prefetto di Milano Renato Saccone, al questore Giuseppe Petronzi, al commissariato di polizia Villa San Giovanni, alla caserma dei carabinieri di Gorla Precotto, al comando della Polizia Locale «per richiamare l'attenzione sulla preoccupante situazione in cui versa via Arquà dove le regole più elementari della convivenza civile vengono quotidianamente messe in discussione da ripetuti atti di vandalismo e microcriminalità (spaccio di droga, uso indebito di appartamenti vuoti, etc.) accompagnati da risse e minacce verso i residenti i residenti, ad opera di una sparuta ma aggressiva minoranza di persone. Tale situazione coinvolge l'area più vasta che va da via Cavezzali alla rotonda di via Giacosa comprendendo il parco scolastico del Trotter. Una situazione aggravatasi negli ultimi mesi» scrivono i residenti.

Proprio in via Giacosa una settimana fa una pattuglia di vigili, veniva chiamata da un collega che prestava servizio scuole nel parco Trotter per la presenza di una trans brasiliana, visibilmente alterata, che si aggirava nuda davanti l'ingresso della scuola. La donna era agitata, gridava contro i genitori della scuola, dopo aver minacciato e aggredito l'operatore ecologico nel parco e il vigile. Un intervento che si è poi concluso in via Castelbarco con il pestaggio della donna, immortalato nel video, da parte degli agenti che l'avevano inseguita per un lungo tratto della città, come noto.

Sulla questione ieri è intervenuto il console generale del Brasile a Milano, Hadi da Rocha-Viarina, ha scritto al sindaco Beppe Sala per chiedere che siano prese «le misure necessarie per chiarire definitivamente» l'episodio della trans presa a manganellate da alcuni agenti e siano adottate «le misure necessarie» per punire «giustamente i responsabili e a prevenire il ripetersi di tali atti di violenza».

Nella relazione che gli agenti hanno redatto per spiegare quanto accaduto si segnalava che la zona di intervento, ovvero quella del Trotter, «è attenzionata per i fenomeni di bivacco, imbrattamento nonchè consumo, cessione e detenzione di sostanze stupefacenti e atti violenti e vandalici ad opera di transessuali».

Ora i cittadini chiedono interventi urgenti per il contrasto dell'illegalità e il degrado: un presidio fisso di forze dell'ordine per in via Arquà e dintorni per «tutelare l'incolumità dei bambini e delle famiglie che frequentano il parco». Necessario secondo gli abitanti anche intensificare la presenza di Amsa da via Arquà fino al parco Trotter anche «per contrastare il fenomeno illegale dell'abbandono di rifiuti, macerie, masserizie e altro».

Contro il racket delle occupazioni abusive che affligge la zona, in particolare via Cavezzali, e il fenomeno del sovraffollamento degli appartamenti si chiedono controlli a tappeto. Si trova, infatti, all'11 di via Cavezzali l'ex residence Jolly soprannominato «la casbah» che a gennaio ha fatto da scenario a un doppio incendio che aveva costretto 50 senzatetto ad abbandonare lo stabile.

L'ultimo sgombero era stato fatto nel 2018, ma senza nuovi interventi, lo stabile è tornato ad essere terra di nessuno tra degrdap, cumuli di immondizia che periodicamente vengono incendiati, spaccio e occupazioni. Così sempre in via Arquà a marzo erano stati scoperti 50 bengalesi che vivevano ammassati in uno scantinato.

Gli abitanti lanciano anche un allarme sociale per la condizione di minori disperati, che vivono per strada in via Arquà appunto tra spaccio e attività criminali.

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