da Cagliari
Qualche mese fa la sua storia era finita su tv e giornali. Aveva violentato la figlia quattordicenne delle sua compagna, ma la terza sezione penale della Corte di Cassazione aveva ridotto la pena con una motivazione che fece discutere: la ragazzina non era vergine, viveva in una situazione degradata. «Limputato - scrissero i giudici - voleva avere un rapporto completo, ma la ragazzina, conoscendo il suo passato di tossicodipendente, lo aveva convinto ad avere un rapporto orale, meno rischioso». Questo - per i giudici - era il segno di una consapevolezza sessuale della quattordicenne.
La storia fece emergere il ritratto di una famiglia difficile. La ragazza, ormai maggiorenne, era andata via di casa. Il patrigno e la madre avevano un altro figlio e di tanto in tanto continuavano a vedersi. Sembrava una storia chiusa con una brutta sentenza. E invece la questione è ancora aperta. Marco T., di 43 anni, è stato arrestato dai carabinieri per aver picchiato la ex convivente quarantaquattrenne. La mamma di Valentina, la ragazza che lui aveva stuprato.
L'aggressione sarebbe stata compiuta per portar via alla donna la bambina nata dalla loro relazione. L'uomo si sarebbe presentato in casa della donna all'una e mezzo con l'intento di prendere la piccola, che dormiva nel suo lettino.
La ex convivente si è opposta in tutti i modi e, dopo essere stata colpita con schiaffi e calci, è riuscita a chiamare i carabinieri. Giunti sul posto, i militari hanno arrestato Marco T., che è stato rintracciato vicino alla casa della ex convivente.
L'uomo dovrà rimanere in carcere per via dei suoi precedenti giudiziari. Marco T.
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