Arriva il «Kfen», lo sballo dei cinesi

Sbarca a Roma un nuovo stupefacente allucinogeno cinese sequestrato per la prima volta dagli agenti della squadra mobile nel corso di un’operazione all’interno di un locale notturno abusivo. Si tratta di una droga conosciuta con il nome di «Kfen», a base di chetamina, e che ha degli effetti allucinogeni anche a distanza di alcuni giorni dall’assunzione. Si presenta in forma di granuli e ha l’aspetto di zucchero o sale fino. Può essere assunto per inalazione oppure sciolto nei liquidi, in particolare negli alcolici. Un grammo di «Kfen», secondo quanto hanno accertato gli agenti della squadra mobile di Roma, diretti da Vittorio Rizzi, arriva a costare fino a 200 euro e per questo viene utilizzato prevalentemente da facoltosi cinesi, commercianti e imprenditori.
L’operazione della mobile era finalizzata al contrasto della criminalità cinese. Gli agenti hanno fatto irruzione in un capannone industriale di via Castellana Croce nella zona periferica della capitale di Torre Angela. Un anonimo edificio al cui interno si nascondeva in realtà un lussuoso locale notturno chiamato «Diamante» abusivo ed esclusivo, come dimostrano le auto di grossa cilindrata come Bmw e Mercedes parcheggiate fuori, tutte di proprietà di imprenditori cinesi giunti a Roma da diverse regioni d’Italia. Nel locale notturno sono stati identificati una cinquantina di clienti e una quindicina di ragazze cinesi, due delle quali minorenni, che si prostituivano. I clienti potevano avere rapporti con le ragazze sia all’interno del «Diamante», dove erano state allestite quindici stanze lussuosamente arredate, sia in un vicino albergo, del quale ogni ragazza aveva con sé una chiave di una stanza messa a disposizione dall’organizzazione. L’esercizio, privo di qualsiasi autorizzazione e licenza è stato sottoposto a sequestro preventivo.
Al momento dell’irruzione degli agenti i clienti hanno buttato a terra diverso stupefacente come pasticche di ecstasy e marijuana. La scoperta più sorprendente è però stata il Kfen, trovato addosso a una ragazza di 27 anni e al gestore del locale, un cinese di 35 anni.

Lo stupefacente sequestrato è del tutto sconosciuto ai cani antidroga anche se è stato inserito nelle tabelle già nel 2003. L’ipotesi degli investigatori è che il kfen venga sintetizzato direttamente in Cina. Le indagini dovranno ora chiarire quali siano i legami con la criminalità organizzata cinese e i canali di approvvigionamento.

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