Arriva l'apocalisse di Francis Ford Coppola

Il regista presenta il film "Megalopolis". E viene fischiato per il suo "comportamento inappropriato"

Arriva l'apocalisse di Francis Ford Coppola
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È una sorta di testamento quello che Francis Ford Coppola affida al Festival di Cannes. Megalopolis assomiglia a una storia del mondo dal passato a oggi. E da adesso ai tempi che verranno. Una storiaccia di soldi e intrighi in cui compaiono Cesar Catilina che insidia il sindaco Cicero in una città che ha i colori di New York e le movenze dell'antica Roma.

Coppola si chiede quando crollano gli imperi e fornisce subito una risposta: nel momento in cui gli abitanti smettono di credere in chi li governa. I parametri si allargano subito al mondo intero. Alla terra vista dal cosmo con una stazione orbitante targata Cccp, la vecchia Unione sovietica. Una sorta di minaccia di uno scudo atomico che non scoppia mai, al contrario della protesta di quella Grande Mela- antica Roma in procinto di diventare Megalopolis. Saranno però i capitali a dare fiato alle trombe e a mettere in crisi matrimoni come quello sognato da Catilina (Adam Driver), preda di Hamilton Crasso (Jon Voight). Perché senza le banche ogni sogno diventa impossibile, ma dietro ai dollari si nasconde la corruzione. E l'ambizione di impedire che quei sogni si realizzino, in nome di una rivalità che mette a repentaglio il dialogo pluralista, anch'esso sotto scacco della rapacità del potere.

Insomma un'accozzaglia di valori e riflessioni che occasionalmente strappano risate e talvolta sbadigli. Il finale è ottimista. Catilina sposa l'amata e nasce un bambino su un primo piano che chiude il film con un'iride che ha il sapore del cinema degli albori.

Poi la curiosità che non ti aspetti. La dedica di Coppola alla «amata moglie Eleanor» sulla quale scoppia l'inatteso fischio di qualcuno, allineato ai sospetti del Guardian per le attenzioni poco lecite del regista verso qualche starlette.

Un dispetto o una casualità che avviene mentre l'anziano Coppola, 85 anni, accompagnato da Jon Voight e Adam Driver percorre il red carpet per la serata in suo onore al teatro Lumiére, dove invece il pubblico lo applaude senza troppe riserve né esitazioni.

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