In arrivo 1.200 alloggi per le forze dell’ordine

Si partirà a inizio 2008: i nuovi edifici saranno realizzati a Ponte Lambro, Brescia e Mantova

Più di 1.200 alloggi in arrivo per le forze dell’ordine. Gli affitti a Milano sono cari, si sa, e spesso chi si occupa di tutelare la nostra sicurezza è costretto a vivere lontano dal posto di lavoro. Ma, con la firma dell’accordo fra il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il prefetto Gian Valerio lombardi e i Comuni di Milano, Brescia e Mantova, per molti agenti si apriranno le porte di nuove abitazioni.
Gli alloggi saranno divisi fra le tre città lombarde. Un migliaio a Milano, 192 a Brescia e 55 a Mantova. «Quello della casa - ha detto il presidente della Regione Roberto Formigoni- è un bisogno fondamentale di tutti e in questo caso di una categoria emerita che ci aiuta a garantire ai cittadini una vita degna di questo nome».
Per la realizzazione di questi edifici verranno utilizzati quindici milioni di euro che fanno parte di fondi reperiti tramite la legge 203 del 1991, che prevede la creazione di alloggi per le forze dell’ordine impegnate nella lotta alla criminalità, e rimaste inutilizzate. Non solo. «Grazie alla compartecipazione di risorse pubbliche e private - ha continuato Formigoni- la portata dell’intervento sarà moltiplicata».
Ma la firma del protocollo d’intesa, oltre a fornire abitazioni a carabinieri, poliziotti e guardie di finanza, è anche un’opera di riqualificazione del tessuto urbano. A Milano i lavori inizieranno nella zona di Ponte Lambro, a Brescia in quella di San Polino, una realtà che negli ultimi anni ha subito un forte intervento riqualificativo.
«Questo è un progetto paradigmatico. I tempi di costruzione saranno molto brevi. Abbiamo deciso, qui a Milano, di costruire nella zona di Ponte Lambro - ha spiegato l’assessore comunale allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli - in un asse di sviluppo molto importante per la città. Ma anche in un quartiere difficile che deve essere rivalutato e riqualificato». Il progetto fa parte di un piano che tende a dare una nuova immagine dell’edilizia popolare, trasformandola in un mix abitativo destinato alla classe medio-bassa. «Le vecchie case popolari sono spesso legate al degrado - spiega Masseroli -, le nuove abitazioni saranno destinate, oltre che a uomini delle forze dell’ordine, anche a giovani coppie, universitari e lavoratori atipici».

La spesa per gli alloggi a Ponte Lambro, si aggira intorno a 100 milioni di euro e i lavori interesseranno un’area di 157mila metri quadrati. Ieri mattina la firma dei primi protocolli d’intesa, fra tre mesi quella dei documenti definitivi e all’inizio del 2008 l’apertura dei cantieri.

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