Un arsenale da paura che piace soltanto al cinema

In tempi di tentennanti misure anticrimine a chi non farebbe comodo un carro armato Sherman in giardino? O una mitragliatrice Breda da 12 mm nel salotto? Non occorre andar molto lontano: sulla Bufalotta all’altezza del Raccordo gli automobilisti rimangono di solito sorpresi nel vedere spuntare da dietro un recinto di rete metallica, una selva di canne lanciarazzi, cannoni antiaerei, ogive aguzze di missili e proietti d’artiglieria. Fanno capolino persino le affusolate carlinghe di aerei da combattimento.
Si tratta tuttavia della pacifica attività di Bruno Bentivoglio, specializzato da diversi decenni (il padre aveva cominciato nell’immediato dopoguerra) nella rottamazione e nelle rivendita di attrezzature militari. A quella vista, tempo fa, alcuni cittadini allarmati avvertirono Striscia la notizia che mandò subito un inviato a controllare l’eventuale pericolosità dell’arsenale. Come spiegò flemmaticamente il proprietario al tg satirico, tutte le armi e munizioni in vendita al pubblico sono perfettamente inertizzate da un’apposita commissione dell’Esercito.
Giocattoli, dunque. Ad esempio, un caccia bombardiere G-91, glorioso modello dismesso dall’Aeronautica militare all’inizio degli anni ’90, prima di essere messo all'asta dalle Forze Armate, viene letteralmente segato in due dalla commissione militare. Bentivoglio lo acquista, poi con fiamma ossidrica e tanta pazienza, provvede a risaldare la carlinga. Il solo utilizzo possibile per l'aereo è ormai quello di figurare in un giardino, posato su un robusto piedistallo. Alcuni uomini politici (si vocifera persino di ex-ministri, ma sicuramente affetti da manie di grandezza) non hanno esitato a sborsare parecchio denaro per un tale ornamento, che può costare tra i 10mila e i 20mila euro. Tra gli acquirenti di questo articolo, c’è il Lingotto di Torino, dove oggi un G-91 decora, con la sua bella aerodinamica, l’ala fieristica dell’ex-stabilimento Fiat, divenuto uno dei centri multifunzionali più importanti d’Europa.
Fu una donazione, invece, quella riguardante uno dei motori Isotta Fraschini del dirigibile Italia, che la ditta Bentivoglio si trovò casualmente ad acquistare, e che poi volle cedere al Museo dell’Aeronautica militare di Vigna di Valle, in omaggio alla gloriosa impresa del comandante Umberto Nobile. Tra i pezzi più pesanti c’è il carro armato Sherman, 26 tonnellate di acciaio balistico, residuato dell'ultima guerra. Dopo averlo recuperato semi-abbandonato in una caserma, Bentivoglio lo ha completamente restaurato. Il carro è comunque un guscio vuoto, il motore non esiste più e il cannone è bucato. Vuote sono anche le bombe d’aereo, le bombe da mortaio e perfino la gigantesca mina navale che figura al centro del magazzino.
Alcuni pezzi non sono in vendita e Bentivoglio li noleggia unicamente all’industria del cinema, soprattutto americana. Con i suoi residuati sono stati ricostruiti gli interni dell’U-Boot tedesco del film U-571 con Matthew McConaughey e Harvey Keitel. Ancora, alcuni cannoni sono serviti per l’ambientazione de Il mandolino del capitano Corelli con Nicholas Cage, e altre attrezzature sono state riprese perfino da Martin Scorsese in Gang’s of New York. Attualmente la ditta ha noleggiato al grande regista Spike Lee alcuni giganteschi riflettori contraerei canadesi, dell’ultima guerra, per la lavorazione del film The Miracle of Saint Anna, ambientato nel 1944 a Sant’Anna di Stazzema, in Versilia.

Invece, ancora perfettamente utilizzabili sono i mezzi industriali dell’Esercito, come camion, rimorchi, trattori, scavatori e simili, che vengono regolarmente venduti ad agricoltori e a piccole industrie che voglio risparmiare.

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