Morto Gianni Berengo Gardin, ecco i 5 scatti che lo hanno reso celebre

Gli scatti più famosi di Gianni Berengo Gardin, amante dell'Italia e di Venezia

Morto Gianni Berengo Gardin, ecco i 5 scatti che lo hanno reso celebre
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Dopo la morte di Sebastião Salgado, un altro grande fotografo ci lascia: Gianni Berengo Gardin è morto oggi all'età di 94 anni, spegnendosi nella sua città natale, Genova, dove era nato il 10 ottobre 1930. Nonostante fosse ligure di nascita, il cuore del fotografo apparteneva a Venezia, dove crebbe e dove ebbe modo di sviluppare il proprio gusto per la fotografia in bianco e nero che, nel corso degli anni, ha saputo immortalare non solo l'Italia del dopoguerra, ma anche i cambiamenti del Bel Paese e la vita degli italiani, immortalati spesso nella loro quotidianità. Una delle foto più belle e più famose del fotografo è quella intitolata In vaporetto, realizzata nel 1960 e capace di immortalare l'amore del fotografo per la città lagunare e per i suoi abitanti, costretti a spostarsi scivolando sul Canal Grande. La foto è composta come se fosse un insieme di quadri messi insieme, in cui emergono profili di uomini di spalle e di profilo, a cui il bianco e nero aggiunge una sfumatura di nostalgia.

Estremamente famoso è anche Il bacio a Venezia, in cui Berengo Gardin immortala due amanti che si baciano nei portici che corrono intorno a Piazza San Marco, proprio nel cuore del bacino della città di Venezia. Grazie al gioco di luci e ombre, i due amanti sembrano fondersi insieme, come se non fosse possibile distinguere bene i lineamenti dell'uno e dell'altra, fusi insieme nell'atto di baciarsi. In un'intervista con Repubblica, il fotografo ha raccontato di come fotografare baci fosse una sfida, perché "il bacio in pubblico era vietato perché considerato oltraggio al pudore." Questo dimostra ancora una volta la volontà di Berengo Gardin di raccontare la vera Italia, quella fatta di emozioni e verità. Ma l'idea di fotografare il bacio lo accompagnò anche in Francia, dove realizzò lo scatto di un Bacio a Parigi, dove ferma su pellicola l'immagine di due amanti che, fermi su una panchina, si baciano in modo appassionato. Questi due scatti sono spesso accostati, perché rappresentano i diversi modi di vivere l'amore. Se in Italia il bacio era pudico e nascosto nell'ombra, a Parigi diventa un'esplosione di passione, dove due ragazzi sono al centro della scena, mentre le macchine sullo sfondo diventano solo accompagnamento, al punto da diventare immagini sfocate senza importanza.

Proprio perché Venezia rappresenta in parte il cuore della produzione del fotografo, non si può non citare il reportage - sempre in bianco e nero - realizzato per affrontare il tema delle Grandi Navi che approdano sul litorale veneziano e che rischiano di rovinarlo. Tra il 2013 e il 2014 Gianni Berengo Gardin realizzò scatti volti proprio a mostrare al pubblico l'imponenza delle navi che sembrano divorare tutto. Nello scatto del 2014, Grandi navi a Venezia, si evince proprio la grandezza quasi mostruosa della nave che si affaccia sulla città di Venezia, come se fosse pronta a schiacciarla e distruggerla. Imperdibili, infine, sono tutti gli scatti realizzati per l'Espresso insieme alla fotografa Carla Milani per dare testimonianza della realtà dei manicomi e delle cliniche psichiatriche. Una realtà fatta di un'umanità distrutta, spesso chiusa in una camicia di forza o con il volto devastato dalla malattia mentale.

Impossibile scegliere solo uno scatto di questo reportage crudo e bellissimo, che è stato raccolto nel libro Morire di classe, che rappresenta un vero e proprio punto fermo per tutti gli appassionati di fotografia.

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