Con gli occhi di Leonardo. Milano incanta il Giappone

L'arte "farmaco" di longevità: chi segue ottanta eventi culturali l'anno vive meglio e più a lungo

Con gli occhi di Leonardo. Milano incanta il Giappone
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nostro inviato a Tokyo

Bellezza e longevità. Perché visitare musei e mostre d'arte, andare al cinema o a teatro, sentire un concerto e perfino partecipare a eventi sportivi, ascoltare una predica o un sermone fa bene alla salute, previene le malattie e allunga la vita. Sono davvero stupefacenti i numeri presentati dalla segretaria generale della Fondazione Bracco Gaela Bernini al convegno organizzato a margine dell'Expo di Osaka, all'ambasciata italiana di Tokyo. Per inciso non solo probabilmente la più bella, ma uno dei luoghi più stupefacenti che possa capitare di vedere e aperta al pubblico tre volte l'anno per volontà dell'ambasciatore Gianluigi Benedetti: con le sue architetture, le opere dell'arte astratta informale italiana degli anni Sessanta e il camino decorato da Pomodoro che si affacciano sullo stupefacente giardino nel luogo dove nel 1703 fecero seppuku dieci dei 47 Samurai di Ako al servizio di Asano Naganori (1667-1701), per vendicare la morte del loro signore, come oggi racconta il tetro kabuki «Chshingura».

Il posto perfetto per intrecciare il «Dialogo tra Giappone e Italia su scienza, cultura e longevità» e presentare la mostra «Milano con gli occhi di Leonardo» portata all'ambasciata dalla Fondazione Bracco. «Abbiamo coinvolto gli allievi del corso di Fotografia di scena dell'Accademia della Scala spiega Diana Bracco, presidente del Gruppo Bracco perché Leonardo è il modello umanistico più rilevante dell'unione tra talento artistico e ricerca scientifica. E a questo noi ci ispiriamo pensando che dietro a ogni prodotto ci sia un patrimonio di conoscenza e creatività». Come dimostra il professor Masahiro Jinizaki del Dipartimento di Radiologia della Scuola di Medicina, raccontando il futuro di una diagnostica che deve avere una visione sempre più accurata del paziente. Anche perché, ha spiegato Kozo Akino, membro della Camera della Prefettura di Fukuoka, Italia e Giappone hanno una simile prospettiva nella ricerca, vista la loro vicinanza nella classifica della nazioni, ma anche in quella della buona salute. E così il vice presidente di Bracco Imaging, Fulvio Renoldi Bracco assicura che «bisogna continuare a migliorare la cura dei pazienti attraverso l'imaging diagnostico», con la sfida del futuro che diventa «il rafforzamento della prevenzione, mettere la diagnostica al servizio del maggior numero di persone e la costruzione di sistemi sanitari sostenibili». E allora Gaela Bernini mostra che «i risultati di 3mila studi hanno dimostrato il ruolo delle arti nella prevenzione delle malattie e nella promozione della salute». Aggiungendo il grafico di una ricerca svedese che dimostra come la mortalità di chi ha un basso indice culturale sia sei volte maggiore di quando è alto. E alto viene considerato con oltre 80 occasioni culturali l'anno, mentre basso è sotto le 40. Così ognuno può far di conto.

Magari cominciando dalle foto degli allievi dell'Accademia Scala che con gli occhi di Leonardo riscoprono la chiesa di San Gottardo in Corte, Casa Parravicini, la Conca delle Gabelle e la Ca' Granda, tempio di arte, ricerca e cura medica affidato nel 1451 da Francesco Sforza al Filarete e dove Leonardo praticò le autopsie che gli consentirono di comprendere il corpo umano per decifrarne il funzionamento, ma anche farne immortali ritratti. E così la cura dell'arte che dona longevità, può partire da una passeggiata per Milano: guardando capolavori che troppe volte, per fretta o ignoranza, trascuriamo.

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