Gli artisti più quotati in aiuto dei deboli

Garantire un futuro a più di 20mila bambini sudanesi e ugandesi. Costruirgli le scuole e formare i loro insegnanti. È questa la mission di «Istruzione: un futuro di speranza», l’esposizione realizzata dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite in collaborazione con il Comune di Roma. Un connubio tra arte e solidarietà dal momento che tutte le opere in mostra a palazzo Caffarelli, ai Musei Capitolini, verranno poi battute all’asta da Christie’s a Milano, il 27 novembre. Per ora restano a disposizione dei visitatori romani fino al 4 novembre, dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 20. Si tratta di lavori donati per la quinta edizione di «Arte contemporanea per i rifugiati» da oltre 30 protagonisti della scena artistica internazionale. Hanno risposto all’appello Mimmo Paladino, Maurizio Cattelan, e non manca qualche artista più giovane come Francesca Leone in mostra con un ritratto del padre Sergio. Diversissime le tecniche utilizzate: dal collage su carta di Paladino, alla stampa su cartoncino di Cattelan, alla cera e alla stoffa su legno dell’opera di Bruno Ceccobelli, alla tempra su carta nel quadro Blu di Carla Accardi. Spazio anche alla fotografia con gli scatti di Mimmo Jodice e alla scultura con le opere in bronzo di Igor Mitoraj e di Sandro Chia autore di un tavolo in bronzo dal piano decorato con gessetti colorati. In totale 35 lavori scelti da Claudio Strinati, soprintendente per il Polo museale romano, da ammirare e poi da vendere con la speranza di incassare mezzo milione di euro per realizzare 8 scuole elementari, comprare 4mila banchi, formare 60 docenti e disporre incentivi per 200 insegnanti locali affinché vengano pagati adeguatamente per occuparsi dell’istruzione primaria di 20.257 bambini. Si tratta dei piccoli profughi che vivono nei due campi più disagiati dell’Uganda del Nord, nei distretti regionali di Arua e Yumbe, in una zona lacerata da oltre vent’anni di guerra civile.

Alcuni bambini sono figli di rifugiati sudanesi fuggiti alla fine degli anni Ottanta in seguito al conflitto tra il governo locale e il Movimento per la liberazione del popolo sudanese (Spla); altri invece sono orfani o rapiti alle famiglie dell’Uganda, vittime del ventennale contrasto tra il governo ugandese e i ribelli del Lra (Lord’s resistence army), e vivono nei campi protetti perché non diventino bambini soldato. Il biglietto della mostra è di 8 euro e comprende anche l’ingresso ai Musei Capitolini.

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