Mentre la Regione si arrabatta tra complessi piani di rientro e articolati tagli alle spese per tamponare le voragini nei conti, le singole aziende sanitarie non perdono occasione per andare controcorrente e tirare fuori dal cilindro grappoli di nomine. Violando, in alcuni casi, basilari principi di legalità e trasparenza. Lultimo esempio in ordine temporale potrebbe riguardare la Asl Roma E, che ha conferito da pochi giorni due incarichi quinquennali rinnovabili di direttore responsabile di Unità operativa complessa. E che, negli ultimi due mesi, ha pubblicato sul suo portale aziendale dieci bandi per altrettanti posti di rilievo.
«La mano destra non sa più cosa succede alla sinistra, tutto è fatto alla paesana», commenta prima di entrare nel merito il vicepresidente del Consiglio Regionale del Lazio Bruno Prestagiovanni, che si è accorto di alcune irregolarità procedurali e per far chiarezza ha presentato una interrogazione urgente. «Il punto da cui partire è la normativa vigente in materia di incarichi di struttura in ambito sanitario, la quale obbliga a procedere a un avviso da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale, sulla base di una rosa di candidati selezionati da unapposita commissione», spiega Stefano Santoli, consulente di diritto pubblico. LAsl Rm E, invece, si sarebbe limitata a renderli disponibili on line, utilizzando la vaga dizione di «avvisi di selezione interna».
Ma cè altro. «Non solo i direttori generali si muovono nel più completo disprezzo delle regole - aggiunge Prestagiovanni - ma in questo caso si ravvisano anche ipotesi di falso». Nelle deliberazioni che formalizzano le nomine, infatti, si legge che il suddetto provvedimento non comporta oneri aggiuntivi per lazienda". Il che è in contrasto con il riconoscimento ai direttori responsabili, indicato nelle medesime delibere, «di un valore economico provvisorio corrispondente al minimo della retribuzione di posizione prevista». Un minimo certo, ma comunque un onere per la Asl in questione. «In altre parole, un momento prima dicono che tali provvedimenti non comportano impegni di spesa e, poco dopo, parlano di aumenti di indennità», riassume lesponente del Pdl.
Sono dunque due gli elementi su cui linterrogazione intende far luce in tempi strettissimi. La prima è scoprire se lamministrazione sia al corrente o meno di quanto sta avvenendo in violazione delle normative di legge che disciplinano laffidamento degli incarichi dirigenziali.
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