Un'azione da commando, premeditata e messa in atto con tecniche che ricordano quelle dei black-bloc. Racolti i primi elementi, gli investigatori si sono fatti quest'idea a proposito dell'assalto alla sede del Pdl di viale Spartaco Lavagnini, a Firenze. Una vetrina infranta e altri danni sono stati il risultato del blitz di sabato, partito durante una manifestazione di giovani di area anarchica e antagonista. Dieci persone sono state denunciate dalla Digos.
L'azione, fra l'altro, è immortalata in un video. I responsabili hanno agito dividendosi i compiti: mentre alcuni spaccavano la vetrina della sede con calci e lanci di pietre raccolte sul posto, altri li proteggevano facendo da scudo umano o lanciando fumogeni, cercando così di creare un ostacolo alle telecamere della polizia. Una volta infranta la vetrina, uno dei manifestanti ha raccolto un fumogeno ancora acceso e lo ha gettato nei locali, con l'intenzione di appiccare un incendio, mentre altri coprivano l'azione utilizzando come paravento uno striscione. Un'immagine in possesso della polizia immortala anche un ragazzo che, a inizio corteo, si arrampica su un palo per avvicinarsi a una telecamera di videosorveglianza del Comune di Firenze e oscurarla utilizzando una bomboletta di vernice.
Insomma, un'azione premeditata e organizzata, condotta da specialisti delle devastazioni politiche: non certo una ragazzata. Il mondo politico toscano ha reagito con sdegno, Messaggi di solidarietà sono arrivati dai partiti di centrodestra e di centrosinistra, ma anche dai sindacati. Un ordine del giorno per condannare l'assalto è stato approvato all'unanimità dal Consiglio comunale. Unica nota stonata le dichiarazioni di un'esponente di Futuro e Libertà, il partito dei finiani. La consigliera fli Bianca Maria Giocoli, dopo aver condannato l'atto ha sostenuto che la decisione di cambiare sede, annunciata dal coordinatore del Pdl Massimo Parisi, in realtà era stata presa già nei mesi scorsi e non a seguito di quanto avvenuto sabato. Dichiarazioni, queste, subito condannate dal consigliere pdl Marco Stella, che ha definito «irrispettoso» l'atteggiamento della collega: «Noi cambiamo sede perchè subiamo attacchi - ha ricordato - fino all'ultima vergognosa aggressione».
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