La Procura di Milano ha chiesto di archiviare l'inchiesta del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza sulle presunte assunzioni clientelari della Fondazione Milano Cortina 2026, ovvero almeno 35 assunzioni con elementi di potenziale criticità, tra cui c'erano quelle di Lorenzo Kochis La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, e quella di Livia Draghi, nipote dell'ex premier e presidente della Bce, Mario Draghi. Gli atti sono stati trasmessi anche alla sezione regionale della Corte dei conti per i profili di competenza.
Nel dettaglio, i pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis con l'aggiunta Tiziana Siciliano ritengono infatti di non poter perseguire i reati perché l'abuso d'ufficio "non è più previsto dalle legge come reato" e perché la turbativa d'asta nelle gare private per conto di amministrazioni pubbliche sussiste solo nell'acquisto di "beni e servizi" e non per "l'assunzione di personale", come si legge nelle 92 pagine della richiesta di archiviazione.
Eppure nel provvedimento del pm si rilevava come la governance di Fondazione, stando alle risultanze acquisite, continuasse a ispirarsi a criteri differenti da quelli "imprenditoriali" che, a fronte dell'assunzione in proprio del relativo rischio di impresa, non tollererebbe una gestione del personale e dei costi così confusa.
Il fascicolo contro ignoti è uno dei tre filoni dell'inchiesta sugli appalti olimpici che riguardano anche la corruzione e turbativa per le gare della cybersicurezza (gli atti sono alla Consulta sulla
natura pubblica o privata dell'ente) e i rapporti di fatturazione con Deloitte e l'ente che organizza i giochi olimpici invernali del 2026.Sulla richiesta di archiviazione ora dovrà esprimersi la gip di Milano Patrizia Nobile.