«Un grossolano errore, che si poteva evitare». Ramona Badescu, il volto romeno più noto nel nostro paese, è indignata di fronte alla notizia del piccolo Gratian rispedito nella famiglia di origine, la stessa che lo aveva lasciato solo nelle strade di Roma a mendicare.
Come si poteva evitare?
«Il Tribunale per i minori di Roma ha sbagliato a non indicare i modi e i tempi della riconsegna in Romania. Serviva un passaggio graduale, doveva imparare la sua lingua, doveva essere protetto come mi aveva assicurato il ministro della Giustizia romeno».
Lei aveva parlato al ministro?
«Sì e mi aveva garantito il suo interessamento per il caso di Gratian. Lo avrebbero inserito in una struttura protetta, stava imparando il romeno. E ho le foto del bambino, sembrava sereno, andava anche allasilo».
Però la madre fa parte di quel clan che ha spedito un bimbo di tre anni sulla strada.
«Io non posso giudicare freddamente senza sentire tutte le due parti. Magari questo bambino è stato portato via dalla madre senza il suo consenso. Io non voglio sembrare buonista, ma farò di tutto perché questo bambino possa tornare a sorridere».
Come?
«Prima voglio sapere dovè e come vive. Se è solo una questione di soldi, raccoglierò dei fondi, con uno spettacolo o con una colletta. Se invece cè dellaltro, allora chiederò aiuto al ministro Frattini che è stato molto attivo in questa vicenda. La Romania è un paese sovrano e serve molto tatto e diplomazia. Non dobbiamo alzare i toni perché spesso il popolo romeno paga per tutto quello che accade di negativo in Italia».
Ma non le sembra assurdo che in Italia dobbiamo tenerci i criminali e in Romania torna solo una vittima?
«Non è affatto giusto.
«Assurdo mandar via un innocente»
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