Atene - Rabbia e scontri in Grecia nel giorno dei funerali di Alexis Grigoropoulos, il quindicenne ucciso sabato scorso dalla polizia. Ad Atene ci sono stati disordini per il tentativo partito da un corteo di 10mila manifestanti di forzare il cordone di sicurezza attorno al parlamento. Altri incidenti sono avvenuti al termine delle esequie, a cui hanno assistito più di 5mila persone. Un poliziotto ha esploso due colpi d’arma da fuoco in aria per disperdere un gruppo di giovani che ha tentato l’assalto ad un commissariato in un quartiere meridionale. Nella notte di lunedì c’erano stati 12 agenti feriti e 87 studenti fermati, ma il bilancio della quarta giornata consecutiva di scontri è già di 150 fermi solo ad Atene.
Scontri in tutto il Paese I sindacati greci hanno respinto l’appello del premier Costas Karamanlis ad annullare la manifestazione di massa convocata per domani. "La nostra risposta è che lo sciopero e il corteo si svolgeranno come previsto", ha dichiarato Stathis Anestis, portavoce della più grande confederazione del Paese, la Gsee. La protesta dei sindacati riguarda le politiche e le riforme economiche del governo, ma rischia di diventare nuova occasione di disordini. Proteste e disordini anche a Salonicco e a Patrasso, dove i manifestanti hanno attaccato la polizia. Stamane agenti in assetto anti-sommossa avevano sparato gas lacrimogeni contro gli studenti asserragliati nel Politecnico. Intanto a Exarchia, il quartiere degli studenti dove sabato è stato ucciso il quindicenne Alexis, le strade attorno al Politecnico e alla facoltà di legge, strutture entrambe occupate, rimangono chiuse al traffico. Il presidente Karolos Papoulias, ha definito "una ferita per la democrazia" la morte dell’adolescente e chiesto "il rispetto delle legge e delle istituzioni» nelle indagini. I manifestanti, ha detto in un messaggio tv, «sono nemici della democrazia".
Lo scontro in Parlamento Il governo comunque ha annunciato la mano dura e che non si lascerà piegare dai disordini. Il premier, Costas Karamanlis, ha sollecitato la condanna unanime e l’isolamento di coloro che hanno causato i violenti scontri: "Nessuno ha il diritto di utilizzare questo evento tragico - ha affermato - come una scusa per le azioni di violenza contro cittadini innocenti, le loro proprietà, contro la polizia e la democrazia". Ma intanto il leader dell’opposizione socialista, George Papandreou, ha chiesto le dimissioni dell’esecutivo (che gode di un solo voto di maggioranza in Parlamento) e invocato nuove elezioni. "Il popolo ha perso la fiducia nel governo", ha detto il leader del Pasok (il Movimento Socialista Panellenico) al suo gruppo parlamentare. "L’unica cosa che il governo può fare è farsi da parte e restituire la parola al popolo". Ma il timore sempre più concreto è che le violenze si sommino al disagio sociale provocato dalla crisi economica.
Decine di arresti Sono state 87 le persone arrestate dalle forze dell’ordine greche in seguito alle violenze che hanno messo a ferro e fuoco il centro di Atene. All’indomani di una giornata in cui migliaia di persone hanno messo a sacco la città, distruggendo ogni cosa incontravano sul loro passaggio e saccheggiando negozi, uffici pubblici e banche, la polizia ha diffuso dati da bollettino di guerra: dodici agenti feriti, decine di persone ricoverate, almeno 10 in ospedale per problemi respiratori dovuti ai gas lacrimogeni. I vigili del fuoco hanno ricevuto 190 chiamate di allerta in tutta la città, e hanno dovuto spegnere incendi in 49 edifici, 47 negozi, 14 banche e tre ministeri. A fuoco anche una ventina di automobili.
Guerriglia urbana Secondo la polizia alcuni dimostranti brandivano persino spade e fionde, trafugate da un negozio di armi saccheggiato. Nelle ultime ore la tensione sembra essere calata non solo ad Atene, ma anche a Salonicco, Patrasso, Larissa e nelle isole di Rodi e Corfù.
Ma alcune delle principali città della capitale ellenica rimangono chiuse al traffico, rese impraticabili dai cassonetti rovesciati e dai vetri rotti e dalle pietre sparsi sull’asfalto. Ma il timore è di nuove tensioni, in coincidenza con i funerali del giovane ucciso sabato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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