Maddalena Camera
da Milano
At&t torna a essere un supergigante delle telecomunicazioni. Dopo la fusione tra Sbc e At&t, una delle quattro Baby Bell scorporate negli anni 80, la BellSouth, rientra nellorbita del gigante con unoperazione da 67 miliardi di dollari. Si tratta della maggiore mai realizzata nel settore dalla nascita nel 2000 di Verizon (nata dallunione di Gte e Bell Atlantic), e tra le più grandi di tutti i settori, seconda solo alla fusione Sanofi-Aventis da 73 miliardi di dollari. Una maxi-fusione che, sotto la guida dellamministratore delegato Ed Whitacre, creerà un nuovo colosso presente in 22 dei 51 Stati americani, con una capitalizzazione di Borsa di 150 miliardi di dollari, ben superiore al suo principale concorrente, Verizon (93 miliardi di dollari). Loperazione, che ha già ricevuto il via libera dei rispettivi consigli di amministrazione ma che deve ancora ricevere quello delle assemblee degli azionisti e delle autorità competenti, prevede un valore delle azioni BellSouth di 37,09 dollari ciascuna, comprendente un premio del 17,9% sulla chiusura di Borsa di venerdì scorso. Gli azionisti di Bell riceveranno 1,325 azioni At&t per ogni titolo detenuto nella società.
Con la fusione, che si prevede sarà conclusa entro un anno, si uniranno tre società che attualmente operano separatamente e indipendentemente: At&t, Bellsouth e Cingular Wireless. Con una stima delle sinergie di 18 miliardi di dollari. At&t acquisisce infatti anche il controllo al 100% di Cingular Wireless, la prima compagnia mobile statunitense (a cui fanno capo 54 milioni di clienti), di cui Bellsouth detiene il 40%.
BellSouth e At&t insieme hanno un mercato comune valutato in più di 160 miliardi di dollari con ricavi cumulati nel quarto trimestre pari a 27 miliardi. In base alloperazione sia BellSouth sia Cingular opereranno sotto il marchio At&t.
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