Fra attesi ritorni ed esordi il 2017 ne ha per tutti

Fra attesi ritorni ed esordi il 2017 ne ha per tutti

Pensavamo che il primato fosse in mano a Donna Tartt: un libro ogni dieci anni. E invece il 2017, tra le novità letterarie più attese porterà il secondo romanzo dell'indiana Arundhati Roy, l'autrice di uno fra i titoli più amati di fine Novecento, Il dio delle piccole cose (Guanda). La nuova fatica uscirà il 6 giugno in contemporanea mondiale, si chiamerà The Ministry of Utmost Happiness e per scriverla ci sono voluti vent'anni. Anni accompagnati dall'uscita, è vero, di decine di articoli e saggi di attivismo politico (ultimo, nel 2016: Cose che si possono e non si possono dire, sempre Guanda: il racconto dell'incontro con Edward Snowden a Mosca). Ma anche dai rimproveri del suo editore perché i lettori aspettano sempre e solo fiction. E qui ce ne sarà parecchia: «In una nevosa vallata dove le tombe spuntano dalla terra come i denti ai bambini, un padre scrive a sua figlia di cinque anni per raccontarle quante persone erano presenti al suo funerale: Come posso spiegare la moltitudine, a te che sapevi contare soltanto fino a cinquantanove?». Questa l'unica anticipazione concessa finora da Amazon, oltre all'annuncio di eroi umani e animali e di più storie che prenderanno vita in una sola, come nelle Mille e una notte.

Anno di grandi uscite mondiali, il 2017, firmate da nomi attesi da milioni di lettori: anno di investimenti sicuri, che vedranno allontanarsi ancor più, per gli esordienti, la possibilità di scalare le classifiche. Si cimenta con una nuova serie l'autrice di Divergent, Veronica Roth, un nome da 35 milioni di copie: Carve the Mark. I Predestinati, in cui ci sono gli immancabili «Doni» che segnano le diverse classi di «Eletti», arriva anche in Italia il 17 gennaio per Mondadori. Solo in primavera, tra marzo e maggio, ritornano due postumi inediti (in Italia previsti in autunno): J.R.R. Tolkien con un romanzo a cura del figlio Christopher, Beren e Luthien, storia d'amore ambientata nella Terra di Mezzo tra un umano e un'elfa, e Michel Crichton con Dragon Teeth, una nuova storia di dinosauri, ma stavolta «fossili». Torna anche Daniel Pennac, che vent'anni fa aveva giurato di aver lasciato per sempre Malaussène nel cassetto e invece porta in libreria Mi hanno mentito, che Feltrinelli traduce in Italia appunto in primavera. Per febbraio, Feltrinelli annuncia un altro ritorno: quello del «vecchio sporcaccione» Bukowski con alcune luride ossessioni inedite dal 1969. Per la rentrée autunnale invece le classifiche saranno invase da A Column of Fire di Ken Follett, 12 settembre per Viking e in Italia per Mondadori, e da Origin di Dan Brown, con uscita mondiale il 26 settembre.

Fuor di bestseller annunciato, gli editori investono in egual misura su esordienti, casi letterari stranieri e cavalli di razza. Per Mondadori, l'anno si apre con Dave Eggers e il suo Eroi della frontiera, un on the road familiare-biblico, tra Alaska, global warming e crisi economica; con l'autofiction di Teresa Ciabatti, La più amata, un'infanzia da sogno tra cento Barbie, lingotti d'oro e cene a casa di Licio Gelli; e con un nuovo romanzo di Giuseppe Culicchia che non si esaurisce solo nel geniale titolo, Essere Nanni Moretti, ma minaccia di rappresentare un ritratto accattivante della società letteraria nostrana vista da Bruno, scrittore di nicchia che vorrebbe vincere lo Strega con il Grande Romanzo Italiano. Tutti e tre in uscita tra febbraio e marzo.

Per Einaudi i titoli vincenti, ma anche quelli che faranno discutere, saranno Exit West di Mohsin Hamid l'autore de Il fondamentalista riluttante che uscirà alla fine di aprile: storia d'amore di due giovani cresciuti in un Paese islamico e costretti dalla guerra civile a rifugiarsi in Occidente. Poi il nuovo Ian McEwan, Nel guscio, previsto per metà marzo, in cui il protagonista è un feto di 9 mesi, testimone del piano della madre Trudy e dello zio Claude per uccidere suo padre John. McEwan, che ha paragonato la voce narrante a quella di un animale, ha dichiarato al Wall Street Journal: «Era dalle mie prime storie che non mi allontanavo così tanto dalle leggi della fisica e della biologia. Questo è un passo nella completa libertà se di libertà si tratta di una fantasia». E infine Il ritorno di Hisham Matar che arriverà in aprile nei Supercoralli: un libro molto atteso perché lo scrittore di origini libiche racconta, con ricchezza di dettagli, del suo ritorno in patria dopo trent'anni di esilio alla ricerca del padre Jaballa, poeta e scrittore, incarcerato dal regime ad Abu Salim.

E mentre Rizzoli promuove gli italiani con Roberto Perrone e il suo La seconda vita di Annibale Canessa, che inaugura una serie sul «miglior sbirro degli anni Settanta», in uscita a inizio febbraio, e il nuovo romanzo di Silvia Avallone, previsto per aprile e ancora senza titolo, in cui l'autrice di Acciaio affronta in modo politicamente scorretto il tema della maternità, Garzanti va in direzione geografica opposta e punta tutto su Homegoing di Yaa Gyasi. La 26enne afroamericana esordisce con Non dimenticare chi sei, titolo amatissimo dal New York Times, da Time e da Oprah Winfrey e che Ta-Nehisi Coates ha definito «Un'ispirazione»: la storia è quella di due sorelle nel XVIII secolo in Ghana, Effia ed Esi, separate brutalmente per essere sfruttate, una venduta come schiava, l'altra sposa di lusso di uno schiavista britannico. Fazi sceglie una storia di incesto in uscita a fine gennaio, La figlia femmina, esordio della giovane Anna Giurickovic Dato, e continua con il rilancio della gotico-erotica Angela Carter con Notti al circo, atteso per metà febbraio, mentre E/O, sempre in attesa della nuova Ferrante, si lancia sui versi con Kate Tempest, poetessa/rapper/performer/spoken-words artist classe 1985, definita «una super sensation» dal Regno Unito: ad agosto arriverà con Hold Your Own, la sua raccolta di poesie. Poesie che la signora declama nel silenzio assoluto a concerti con oltre 50mila presenze.

Frassinelli invece parte il 10 gennaio con il miglior esordio americano del 2016: Il nido di Cynthia D'Aprix Sweeney che ha già venduto i diritti cinematografici ad Amazon Studios. Racconta le vicende della famiglia disfunzionale dei Plumb, i cui membri vivono aspettando di ricevere i soldi del Nido, come è chiamato affettuosamente il fondo di investimento che il padre defunto ha istituito per i figli. E prosegue con una certezza, ovvero Yann Martel, l'autore di Vita di Pi, e il suo Lo sguardo di Odo, in uscita il 7 febbraio: tre racconti con il lutto e la ricerca ossessiva di trovare un nuovo senso alla vita come tema principale. E per gli scaffali più raffinati, Adelphi inizia l'anno con l'uscita a gennaio di Propizio è avere ove recarsi di Emmanuel Carrère e prosegue con Babylone di Yasmina Reza, previsto per metà maggio. Il primo è una raccolta di articoli, cronache erotiche, processi clamorosi, progetti di film e incontri disparati, tra cui quello con Catherine Deneuve, nel solco della consueta filosofia autofinzionale dell'autore di Limonov.

Il secondo è un romanzo in cui, con l'occasione di un party di primavera in cui succederà qualcosa di tragico, si guarda dal buco della serratura la buona società appannata e uncinata dalla Reza, con lo svelamento di tic e ipocrisie in dialoghi magistrali.

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