Quindi, oggi...

Il boicottaggio di Bergoglio, la cameretta di Travaglio e Zelensky: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: i muri della commissione Ue, le dimissioni di Benedetto XVI e Valditara

Il boicottaggio di Bergoglio, la cameretta di Travaglio e Zelensky: quindi, oggi...

- La Commissione di Ursula von der Leyen decide che chiudere i confini ai migranti non è poi così male. Anzi: oggi diventa una “priorità”, mentre quando lo faceva Viktor Orban lo disegnavano tutti come un puzzone xenofobo razzista assassino. Il tempo è sempre galantuomo.

- In una lettera al suo biografo, scovata dai media tedeschi e confermata dallo stesso Peter Seewald, Benedetto XVI avrebbe spiegato che alla base della decisione di dimettersi ci sarebbe stata una “insonnia” molto forte. Pare che il Papa prendesse una grossa quantità di farmaci che, se in un primo momento sembravano funzionare, poi a un certo punto avrebbero perso la loro efficacia. Da qui la decisione di formulare la declaratio prima della Gmg di Rio de Janeiro. Il tutto spiegherebbe come mai un pontefice dimissionario "per motivi di salute" sia poi sopravvissuto per 10 lunghi anni in Vaticano. Confessione interessante, non c'è che dire. Dubito però che i critici come il conservatore Muller potranno mai considerare "l'insonnia" un malanno sufficiente per abbandonare "il martirio" del pontificato. Forse ci si aspettava qualcosa di più "grave".

- La Greta Thumberg dell’atletica, tal Innes Fitgerald, rinuncia ai mondiali in Australia per non dover prendere l’aereo. Non condivido. Però molto meglio lei che quegli ipocriti che vanno con il jet privato alle conferenze sul clima.

- Il ministro degli Esteri tedesco Baerbock chiede coesione tra gli alleati occidentali e dice: "Stiamo combattendo una guerra contro la Russia”. Davvero?

- Zelensky al Festival? Attenzione: da oggi e fino alla fine della kermesse canora potrete leggere una "sorella" di questa rubrica, l’eccezionale (nel senso che sarà un’eccezione) rubrica dal nome “Quindi, Sanremo…” (viva la fantasia). Cliccate qui.

- Rachele Scarpa, quella che “i soldi non vengano solo dal lavoro”, sta con Bonaccini e non con la Schlein. Bene, ma forse ha sbagliato: viste le idee, non poteva iscriversi al M5s?

- Il Pd è “l’unico partito che si mette in discussione dopo un voto in cui tutti, tranne FdI, hanno perso. L’unico che decide con partecipazione, trasparenza e competizione aperta la propria leadership". Eh no, caro Letta: siete gli unici in cui un leader naturale non emerge mai (a parte Renzi) e quindi vi arrovellate ogni anno per produrne uno in laboratorio. Leader che puntualmente dura da Natale a Santo Stefano.

- È successa una cosa strana, o forse no. Oggi Papa Francesco ha detto chiaro e tondo che il matrimonio può esserci solo tra un uomo e una donna, unione “su cui si fonda la famiglia”. Secondo voi qualche giornale ha riportato questa frase? Ovviamente no, quasi nessuno. E comunque in articoli introvabili. Invece due giorni fa tutti erano accorsi a fare l’apertura delle home page dei siti per quel “l’omosessualità non è un crimine” pronunciato sempre da Bergoglio. Insomma: se il Papa dice una cosa “progressista”, tutti a sparare i titoli a nove colonne. Se afferma una cosa da “conservatori”, ci fosse uno che se lo fila: lo boicottano. Ah, l'informazione...

- Professori sul piede di guerra contro la proposta di Valditara di differenziare gli stipendi in base a dove si vive. Si tratta della solita invidia socialista ("lui incassa di più, lui incassa di più") e del tipico livellamento buonista di stampo catto-comunisma. Minchiate. Un prof a Milano con lo stipendio attuale non campa, visto il costo degli affitti e il caro vita. Infatti al Nord mancano i prof, che invece abbondano al Sud. Differenziare significa adeguarsi al mercato. Ma poi, scusate, cosa diavolo frega a un prof del Sud - il cui stipendio non verrà toccato - se un collega del Nord prende due spicci in più? Parliamo di "diritti per tutti" o di banale invidia?

- Sulla necessità della riforma della giustizia, e sulle sciocchezze di chi straparla di "attacco all'indipendenza dei magistrati", suggerirei di leggere il pezzo di Sabino Cassese.

Tipo Travaglio potrebbe appenderselo in cameretta così ogni mattina se lo legge e magari smette di scrivere stupidaggini.

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