Quindi, oggi...

Bonaccini non vuole "i cogl***", Zelensky irritato e la Lega: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la nazionalizzazione dell'Ilva, le liti nel Pd e il price cap sul petrolio

Bonaccini non vuole "i cogl***", Zelensky irritato e la Lega: quindi, oggi...

- La storia dell’Ilva di Taranto è così lunga che ormai uno si perde nel leggerla e nel raccontarla. L’unica cosa certa è simile al caso Alitalia: anno dopo anno, pur di non chiudere un’azienda così grossa, lo Stato ci butta miliardi di euro. Adesso Draghi ha dato il via libera per metterci un altro miliardino tondo tondo, che forse diventerà qualcosa di più, per nazionalizzare l’azienda. Il pacchetto famiglia della manovra 2022, per dire, che dovrà andare a tutti i nuclei d’Italia, arriva a malapena alla stessa cifra. Capite dove bruciamo i nostri soldi?

- Ho letto una lettera molto interessante di un ingegnere e geotecnico. Parla di Ischia, dell’abusivismo e di tutti i vincoli ambientali esistenti in Italia. Dice: “Quando i vincoli sono disposti su basi scientifiche, a ragion veduta e nell’ambito delle zone realmente interessate, viene naturale rispettarli. Ma quando essi sono imposti come il vasetto di inchiostro che si riversa sul tavolo su cui è poggiata la mappa, ecco che l’istinto di sopravvivenza ha la meglio e l’abuso diventa quasi una regola non scritta”. Occhio dunque a fare di tutta l’erba un fascio.

- Un pregiudicato entra in farmacia con la scusa di comprare una medicina. Tira fuori un coltello, minaccia il farmacista, si fa consegnare l’incasso e scappa. Peccato abbia poi dimenticato la ricetta della moglie sul bancone: pizzicato poco dopo. E premio per l’idiozia

- L’altro giorno vi avevamo raccontato della fan dei Maneskin che si era presentata al concerto con la maglia della Lazio, uno smacco per il supertifoso della Roma, Damiano-dei-Maneskin. Bene. Lui sui social ha scritto che quella era “la cosa peggiore” della serata. E oggi gli ultras della Lazio gli hanno risposto a tono con uno striscione: “Tifo Roma e me ne vanto, perizoma e tacco alto, Damiano vaffanculo”. Direi inequivocabile.

- C’è questo video in cui un telecronista per errore chiama “Negro” un calciatore di colore che si chiama “Greco”. Impossibile lo abbia fatto con intento offensivo. Infatti si è banalmente sbagliato, un lapsus, peraltro corretto in diretta. Chi ha definito il fatto “increscioso” o “offensivo” sbaglia. Dieci minuti di applausi al diretto interessato, Greco, che oggi ha incontrato il povero telecronista (sospeso da Eleven Sport) e ha detto: "Può capitare a tutti di sbagliare: succede a me in campo, può succedere fuori dal campo, confondendo un nome”. Chapeau

- A Giovenazzo, nel cuore del leghismo, si è svolta una riunione del Carroccio dai toni non proprio amichevoli verso Matteo Salvini. Qualcuno gli ha chiesto di non fare il pirla sui social, altri gli hanno chiesto di pensare al Nord. Ma soprattutto uno di loro si è alzato e ha detto: “Alzi la mano chi è interessato al ponte sullo Stretto”, cavallo di battaglia del Salvini ministro. Risposta: poche braccia in su e una battuta: “A una sola andata!”. Certe cose non cambiano mai

- Zelensky boccia il price cap sul petrolio russo a 60 dollari deciso da Ue, G7 e Australia. "Non è una decisione seria quella di fissare un tale limite per i prezzi russi, perchè si tratta di un limite abbastanza buono per il bilancio dello Stato terrorista”. Ad oggi il prezzo oscilla intorno ai 65 dollari, quindi poco sopra il tetto europeo. Ma il petrolio non è come il gas. Gli Stati occidentali sono sicuri possa funzionare. Vedremo se stavolta ha ragione il presidente ucraino.

- Stefano Bonaccini ne dice una intelligente, ovvero che per cambiare il Pd devono venir meno le correnti. A parole sue: “Se trovate qualcuno che è bonacciniano ditegli che è un coglione, così evitiamo di portare idee per il cognome che hai”. Mi pare giusto. "Non voglio essere il candidato di alcune correnti: il Pd va smontato e rimontato e non dobbiamo farci chiamare con il cognome di qualcun altro". Però credo che sia una battaglia contro i mulini a vento: nel Pd le correnti sono innate e dove andranno ex renziani, lettiani, zingarettiani, franceschiniani e via dicendo conta eccome. Già il fatto che per la segreteria si stiano candidando 6 o 7 persone dà il senso di un partito dilaniato. Per cambiarlo, il Pd devi ucciderlo. E creare qualcos’altro.

- Il rischio scissione nel Pd è cosa veramente probabile. Se vince Elly Schlein, cioè la sinistra più movimentista, allora un pezzo di moderati potrebbero guardare al progetto degli ex amici Renzi e Calenda. Se invece a spuntarla sarà Bonaccini, credo che i duri e puri "de sinistra" taglieranno la corda. E magari faranno l'ennesima "altra cosa" alla sinistra del Pd.

In fondo certe cose non cambiano mai. Vi siete dimenticati che negli anni sono nate robe come "Possibile", "Sinistra Italiana", "Leu" e via dicendo?

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