
Non è più in pericolo di vita, è uscito dal coma farmacologico indotto post intervento e, dopo l’operazione di due sere fa, resta in terapia intensiva. Potrà tornare in Italia per la riabilitazione. Queste sono le prime buone notizie su Lorenzo Bonicelli, 23enne ginnasta di Abbadia Lariana, che, martedì sera, si è infortunato alle vertebre cervicali, durante le 32sime Universiadi in corso ad Essen, in Germania.
Promessa azzurra dell’artistica, in forze alla storica Ghislanzoni Gal di Lecco, quindi alla Cat di Seveso, era in Germania con FederCusi: il campione lariano è stato anche riserva olimpica a Parigi 2024 e si era preparato con abnegazione a quel triplo salto. Il suo attrezzo d’elezione resta la sbarra, ma agli anelli ha sempre tenuto.
Oggi le giurie richiedono sempre più difficoltà anche nel finale, nell’«uscita», appunto, di esercizio. Lorenzo quel triplo raccolto lo aveva studiato e messo anche sui social, provandolo con in mostra i suoi tatuaggi simmetrici. Ad Essen, dopo l’esercizio a corpo libero e cavallo con maniglie era tempo della terza rotazione, agli anelli.
In uscita, però, Lorenzo non ha girato come sapeva. Come un tuffatore che cerchi l’irrigatore della piscina, per orientarsi ed eventualmente correggere le evoluzioni dell’entrata in acqua: ecco, nella ginnastica questo tempo non c’è. Millesimi di secondo e molta meno «aria» separano un buon
atterraggio da uno pericolosissimo. Bonicelli, nello stacco, è finito di testa sui materassi. Inerme, ma cosciente. È stato il suo allenatore, Roberto Germani, a bordo pedana, a prestargli i primi soccorsi. Trasportato al vicinissimo Policlinico Universitaets Klinikum, è stato subito operato. Intanto la squadra azzurra ha lasciato le competizioni, ma non la Germania, anche per restare vicino al compagno. La famiglia è arrivata da Lecco, assistita dal console Luis Cavalieri, in contatto con il capo della commissione medica federale Andrea Ferretti.
Papà Simone si dispera, «L’intervento è andato bene, ma dobbiamo aspettare». C’è un edema a coprire quelli che potrebbero essere i danni al midollo dalla rottura della vertebra e serviranno almeno 10 giorni per capire le sue reali condizioni. Da quello che filtra dall’ospedale sembra non ci siano danni neurologici irreparabili, ha aperto gli occhi al risveglio dal coma indotto.
«Forza Bonni»: si è aggiunto l’abbraccio dell’intera Accademia nazionale della ginnastica artistica con il presidente Andrea Facci che è arrivato ieri ad Essen, predisponendo completa assistenza alla famiglia.
Bonicelli studia Economia all’Università digitale Mercatorum: le prime gare internazionali arrivano nel 2017, poco dopo anche i guai con la rottura del femore da cui si riprende, però, in tempi lampo, per cogliere un bronzo di squadra ai Mondiali
Fatale il volteggio triplo raccolto in uscita dall’esercizio: è finito a terra. Inerme ma cosciente. Gli azzurri ritirati dalla competizione. La sua famiglia è volata in Germania giovanili in Ungheria.
Dopo il Covid, nel 2023 sfiora la convocazione in Nazionale che arriva l’anno dopo, come riserva ai Giochi. Un problema alla spalla lo ha escluso dagli Europei di Lipsia, la scorsa primavera, ma per le Universiadi tutto era pronto anche per accarezzare il sogno di strappare un pass per i prossimi Mondiali, in autunno a Jakarta, sognando poi Los Angeles 2028.
Ora la vera gara sarà un’altra.
La mente degli appassionati di ginnastica è corsa a Federico Chiarugi, ginnasta novarese coetaneo di Yuri Chechi, paralizzato nel novembre 1986, dopo un incidente al corpo libero. È forse questo il caso più noto e più grave nella ginnastica, insieme a quello della parmigiana Giulia Ghiretti: infortunatasi al trampolino nel 2010, oggi, a 31 anni, è pluricampionessa di nuoto paralimpico.