
Il boom dei mercati azionari è per certi versi impressionante. Come già segnalato in questa rubrica, i rischi di una correzione non mancano. Tuttavia, per gli incrollabili ottimisti, c’è un settore che promette di diventare sempre più interessante. È la cybersecurity, sicurezza informatica, termine anglosassone che indica le società attive nella protezione dei sistemi informatici. Protezione dalle infiltrazioni di ospiti sgraditi e male intenzionati. Il che comprende sia il modesto cyber criminale interessato a ricattare il malcapitato utente che si ritrova impossibilitato a operare con la sua anche piccola impresa; sia il governo di uno Stato che difende i propri segreti militari dall’attacco di intelligence straniere o terroristiche. Al Nasdaq, nell’ultimo anno, il cybersecurity index è salito del 32%, contro il 20% del paniere tecnologico. E qui arriviamo al punto.
Infatti, non è un caso la Borsa più tecnologica del mondo, quella di Telaviv, nonostante la guerra che coinvolge Israele con sempre maggiore forza, anche mediatica, è una delle migliori, con rialzi nell’ordine del 25% da inizio annno. Il paradosso tra un Paese in guerra, e apparentemente sempre più criticato dal lato diplomatico, e l’ottimo andamento della sua Borsa (oltre che della sua valuta e in generale dell’economia del Paese) trova una sua spiegazione proprio nelle conseguenze di natura civile che la guerra portata avanti dall’esercito di Telaviv provoca sulla ricerca e sulla tecnologia.
Posto che i mercati sono sempre stati pervasi da una certa dose di cinismo, la guerra che Israele sta conducendo da tre anni in Medio Oriente, contro Hamas, in Iran, in Libano, in Siria, ha richiesto un ennesimo salto di qualità tecnologica nel settore, quello militare, che per lo Stato di Israele rappresenta fin dal 1948 un campo di applicazione indispensabile per la propria sopravvivenza.
Qui non si tratta di dare giudizi, sia chiaro, ma semplicemente di esaminare la realtà. Facciamoci una domanda: perché Israele è la culla delle start up e del venture capital ad alto contenuto tecnologico? Perché la sua perenne emergenza militare richiede una ricerca continua nel campo delle più sofisticate tecnologie digitali. E la cyber sicurezza è l’ultima frontiera di questa tendenza. Con inevitabili ricadure esterne: ogni innovativa applicazione in campo militare diventa presto utile anche a livello civile e sociale.