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"Dati truccati". Nella bufera la prof italiana di Harvard che insegna "onestà"

Esperta di etica e pratiche sleali, Francesca Gino è accusata di aver manipolato i dati di alcune ricerche. L’università americana ha deciso di sospenderla in via cautelare

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Twist quasi da barzelletta nel mondo della scienza comportamentale. Sì, perché la professoressa dell’Harvard Business School di Cambridge Francesca Gino deve fare i conti con l’accusa di aver falsificato i dati di diversi suoi studi. La docente italiana – è originaria di Tione, in Trento – è stata sospesa in via cautelare, ma il caso ha scatenato una vera e propria bufera nell’universo accademico: in corso gli accertamenti per arrivare alla verità, ma gli addebiti sono piuttosto pesanti.

Francesca Gino nel caos

Il caso è stato reso noto dal New York Times a seguito della pubblicazione di un articolo sulla nota rivista accademica Chronicle of Higher Education. Francesca Gino non è un volto sconosciuto: inserita nell’elenco dei migliori docenti under 40 di business al mondo, dal 2007 ad oggi ha pubblicato 135 articoli accademici. Numerosi i riconoscimenti raccolti negli ultimi anni: dall’HBS Faculty Award della classe MBA della Harvard Business School del 2015 al Cummings Scholarly Achievement Award del 2013. All’università di Harvard è docente e ricercatrice di economia comportamentale e di business administration e tra gli insegnamenti c’è proprio l’etica.

Ebbene, lo scandalo chiama in causa uno studio del 2012 in cui veniva dimostrato che chiedere alle persone di attestare la veridicità delle risposte in cima a documenti fiscali-assicurativi anziché in coda avrebbe aumentato l’onestà delle risposte. Lo scorso 16 giugno Max Bazerman, professore ad Harvard e coautore dello studio, ha rivelato di essere stato avvertito dall’università che alcuni dati non tornavano. Secondo gli esperti, Francesca Gino avrebbe utilizzato dati falsati e il caso ha scatenato un effetto domino. In particolare, secondo il blog DataColada curato da tre economisti comportamentali (Uri Simonsohn, Leif Nelson e Joseph Simmons) ci sarebbero almeno altri quattro saggi truccati o modificati: “Riteniamo che molti documenti scritti da Francesca Gino contengano dati falsi. Forse dozzine”.

Harvard ha prodotto un documento di 14 pagine che include prove convincenti” sulla falsificazione dei dati, ha spiegato Bazerman. Il docente ha negato eventuali responsabilità: “Non ho avuto nulla a che fare con la fabbricazione dei dati”. Francesca Gino è stata sospesa in via cautelare – sul profilo del sito dell’Harvard Business School risulta in congedo – mentre gli accertamenti per arrivare alla verità sono in corso.

Interpellato dal New York Times, il marito dell’accademica italiana non si è sbilanciato: “Ovviamente è qualcosa di molto delicato, in questo momento non possiamo parlare”.

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