Domitilla Shaula Di Pietro, da simbolo della lotta contro gli abusi all’accusa di stalking: "Ti giuro che ti distruggo"

L'attivista e scrittrice Domitilla Shaula Di Pietro, nota per il suo impegno a favore dei diritti delle donne, è accusata di stalking dal suo ex compagno, un regista. Secondo la Procura, dopo la fine della relazione, la donna avrebbe minacciato l’uomo

Domitilla Shaula Di Pietro (Foto Instagram)
Domitilla Shaula Di Pietro (Foto Instagram)
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Per anni è stata una voce in difesa delle donne, simbolo della resilienza femminile, impegnata nel raccontare, attraverso libri e sceneggiature, il dramma di chi subisce violenza. Oggi, però, Domitilla Shaula Di Pietro, 40 anni, si trova dall’altra parte della barricata: è accusata dalla Procura di atti persecutori nei confronti del suo ex compagno, un regista, con cui aveva intrattenuto una relazione nel 2023.

La vicenda, che ha preso forma nel 2024, ha contorni duri e contraddittori: al centro ci sono minacce, presunte aggressioni fisiche e una lunga scia di messaggi dal contenuto violento e intimidatorio. "Io ti massacro, vado in galera ma ti giuro che ti distruggo... ho mille profili e amici hacker, ti faccio un puttanaio... ti ammazzo…", sarebbe uno dei messaggi inviati dalla donna, secondo quanto riportato nel fascicolo d’indagine coordinato dal pm Roberto Bulgarini Nomi.

Dall’amore alla rottura

La relazione tra la sceneggiatrice e il regista sarebbe cominciata in un periodo felice: nel 2023, Di Pietro era reduce dalla scrittura di due sceneggiature cinematografiche, tra cui "A mano armata". La coppia sembrava solida, unita da passione e progetti comuni. Ma col passare del tempo, qualcosa si incrina.

Secondo la ricostruzione della Procura, il regista si sarebbe sentito progressivamente soffocato dalla compagna, che, sempre secondo l’accusa, lo isolava dagli amici e interferiva nella sua vita sociale. Quando lui decide di porre fine alla relazione, la donna, a detta degli inquirenti, non accetta il distacco.

Un’escalation di tensione

Da quel momento, gli episodi si moltiplicano. La Procura contesta a Di Pietro una serie di comportamenti persecutori: avrebbe danneggiato una libreria nella casa dell’ex, sputato in faccia al regista per ben due volte e perfino strattonato l’uomo in momenti di tensione.

Le minacce proseguono via messaggio: "Te la farò pagare", scrive la donna. Voci, chiamate, contatti insistenti su social e telefono, anche dopo i tentativi dell’ex di bloccarla. Secondo quanto emerso dalle indagini, Di Pietro avrebbe persino creato profili falsi e usato numeri telefonici diversi per continuare a perseguitare l’uomo.

L’accusa e il paradosso

Il caso assume una dimensione ancor più delicata se si considera il profilo pubblico della donna. Di Pietro è infatti conosciuta da anni per il suo impegno nel campo dei diritti delle donne. Nel 2016 aveva pubblicato il libro "Sei ore e 23 minuti", in cui raccontava la sua esperienza personale di violenza sessuale, diventando un punto di riferimento per molte donne vittime di abusi.

Un dettaglio che rende la vicenda, secondo l’avvocato del regista Andrea Busà, "destabilizzante". "Tali comportamenti – ha dichiarato – sarebbero stati posti in essere da una donna che pubblicamente si è sempre presentata come una paladina dei diritti delle donne".

La difesa: "Una relazione tossica"

Sul fronte opposto, l’avvocato di Domitilla Shaula Di Pietro, Claudio Urciuoli, respinge l’impianto accusatorio. "La vicenda nasce da una querela dell’ex fidanzato, che racconta una sua versione dei fatti. Potrebbe trattarsi di una relazione tossica, con responsabilità condivise", ha dichiarato il legale. "Ci difenderemo nelle sedi opportune", ha concluso.

Un nuovo capitolo per una figura controversa

A quasi dieci anni dalla pubblicazione del libro che l’ha resa nota, la storia personale di Domitilla Shaula Di Pietro si arricchisce ora di un capitolo giudiziario delicato.

Da simbolo della rinascita dopo un trauma, a protagonista di un’indagine per stalking, la vicenda pone interrogativi complessi su coerenza, identità pubblica e privata, e su come i ruoli si possano capovolgere.

In attesa degli sviluppi giudiziari, la figura di Di Pietro resta sospesa tra le ombre del passato e le accuse del presente.

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