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Un fenomeno generazionale con un solo album: la storia dei Lunapop

Ai Lunapop è bastato un solo album per entrare nella storia e lanciare la carriera di Cesare Cremonini, uno dei più quotati cantanti italiani

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"Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi, se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi...". Un motivetto che senti dovunque. Radio, televisioni, niente è escluso. Lo cantano i ragazzini a scuola, lo fischiettano le mamme e i papà in coda nel traffico, risuona nella filo diffusione dei centri commerciali, dei negozi e dei supermercati. Risuona nelle orecchie di tutti, con o senza cuffie da walkman poggiate sulla testa. È la primavera-estate del 1999, questo inno alla spensieratezza, questo canto di gioia è il primo singolo concepito della più importante boyband italiana della sua generazione: i Lunapop. Un gruppo di giovanissimi ragazzi di Bologna che vuole conquistare la scena musicale nostrana con degli ingredienti nuovi e frizzanti, buoni da masticare soprattutto per un pubblico acerbo. Contro ogni pronostico, irrompono nella storia con una forza disarmante.

Chi sono i Lunapop

La band è composta da Michele, chitarrista, Gabriele, seconda chitarra, Alessandro, batterista, Nicola detto Ballo, bassista, e il frontman, Cesare Cremonini. Ed è proprio quest'ultimo a catturare l'attenzione dei media, perché è esuberante, scansonato e ha un talento canoro bestiale. Ad accorgersi di loro ci pensa una piccola casa discrografica di Roma, che non ci pensa neppure per un istante nel non dare una possibilità a questo affiatato gruppetto di belle speranze. Il primo singolo si chiama "50 Special" ed è una hit che esce fuori dalla propria tana nella primavera del 1999, salvo deflagrare come una bomba altamente esplosiva durante l'estate dello stesso anno.

La boyband bolognese giunge così sulla bocca di tutti, diventando un fenomeno nazionale in uno spazio di tempo brevissimo e conquistando milioni di fans, su e giù per lo Stivale, con un brano leggero che è una medicina che stimola l'allegria. I Lunapop a fine anno producono il loro album, "Squérez?", una parola volgare dal dialetto bolognese. Il loro lavoro, invece, è uno scrigno di gemme della musica leggera italiana, un forziere di clamorosi successi che porta i cinque a raggiungere le vette delle classifiche tricolore.

La scalata alle classifiche

I Lunapop cantano per una generazione di giovani italiani che ha voglia di innamorarsi, di crescere e di sognare. In sequenza arrivano hit che sbancano le graduatorie e trionfano sui più importanti palcoscenici, da "Vorrei" a "Qualcosa di grande". Quest'ultima è la chiave di svolta per vincere il "Festivalbar" edizione 2000, la più importante rassegna canora dell'estate del Bel Paese, quella che tiene incollati milioni di spettatori alla tv e conduce migliaia di appassionati a riempire le più belle piazze della nazione con le sue tappe itineranti.

Lunapop

La scia positiva perdura fino al 2001, quando l'album d'esordio resiste ancora stabilmente in cima alle classifiche. Quella ranocchia psichedelica che spunta fuori dalla copertina, diventa un simbolo universale che finisce in più di 1 milione e 600 mila case. Nel frattempo, la figura di Cremonini spicca il volo. I suoi capelli colorati, prima biondi ossigenati e poi rosso fuoco, dettano tendenza, la sua simpatia e il suo carisma lo fanno diventare un personaggio pubblico spendibile anche per altri palcoscenici, come la tv e il cinema, dove lavora con Martina Stella.

La fine dei Lunapop

La macchina perfetta si inceppa sul più bello, dopo un'esibizione al "Festivalbar" 2001 e la promessa di un secondo album, la band si scioglie per dissidi interni, mai pubblicamente chiariti. "Squérez" resta l'unico e iconico album realizzato dal gruppo bolognese, che li ha consacrati all'immortalità. Da quel momento la carriera di Cremonini spicca il volo, diventando uno dei cantanti di maggior successo d'Italia e non soltanto. Solamente uno degli ex membri storici dei Lunapop lo segue nella nuova avventura, abbeverandosi dei nuovi fragorosi trionfi: il bassista "Ballo", quello che un tempo brillava per una capigliatura dread. Il mondo fatato e morbido dei Lunapop resta un piacevole ricordo, che riaffiora ogni volta che parte: "Ma quanto è bello andare in giro...

".

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