Liste di proscrizione sul clima, i guai di Zelensky e Italia Twiga: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la cena dalla Santanchè, la controffensiva ucraina e Carlo Calenda

Liste di proscrizione sul clima, i guai di Zelensky e Italia Twiga: quindi, oggi...
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- Da Zaporizhzhia leggere il racconto della fallimentare controffensiva ucraina, che i giornali italiani decantavano ancor prima di sapere come sarebbe andata. Beh: dalle vive parole dei soldati di Kiev si capisce che quella iniziata il 7 giugno scorso è stata una mezza catastrofe. I russi erano preparati nelle loro trincee, avevano minato i campi, hanno retto alla controffensiva. Infatti due mesi dopo siamo sostanzialmente ancora al punto di partenza.

- Eccoci qua, lo stavo aspettando. Dopo le liste di proscrizione del Corriere sui “putiniani d’Italia” (ve la ricordate?), il Domani decide di mettere alla berlina tutti coloro i quali avanzano dubbi sui danni dell’uomo in ordine al cambiamento climatico. Li chiamano “negazionismi” anche se sono scienziati, geologi, climatologi, fisici. Magari avranno tutto il torto del mondo, magari saranno rincoglioniti, magari i loro studi saranno sbagliati. Ma la scienza avanza per tesi, verifiche e confutazioni. Non per liste di proscrizione.

- Neppure Il Domani, ovviamente, può far finta di non vedere che una “transizione energetica” fatta senza criteri rischia di lasciare milioni di persone di fronte a un problema ben più serio del rischio che si sciolga la calotta polare: non sapere cosa mangiare. Quindi avanza una soluzione. Rallentare le ecopolitiche irrazionali? Macché. Solita storia: “Redistribuzione del reddito”. Verdi o meno, sempre fondamentalmente socialisti rimangono.

- Pilota Lufthansa disegna in volo un pene sopra Catania in protesta perché avevano dirottato il suo volo su Malta. Genio.

- Tutti entusiasti della riapertura delle miniere per estrarre i litio e il cobalto che ci servirà per le batterie. Domandina: chi va a fare il minatore? Ci mandiamo gli occupabili del reddito minimo?

- Quindi gli attivisti No Tav, ecologisti e ambientalisti, usano bombe molto piene di benzina, cioè il fossile che inquina per antonomasia. Geni (del male).

- "Prima del reddito di cittadinanza gli aiuti c'erano, si chiamavano in un altro modo, ma c'erano. Dopo il reddito di cittadinanza continueranno a esserci. Solo, mi auguro, a disposizione di chi davvero ne ha bisogno. Bene, a mio avviso, sospendere una misura che ha permesso a troppi di imbrogliare, incassando sussidi nonostante le retribuzioni di lavori che comunque svolgevano, a nero". Lo dice all'Adnkronos Roberto Battaglia, imprenditore di Caserta minacciato dalla camorra e diventato testimone di giustizia. Possiamo dargli un premio?

- Leggo questo titolo: “‘Patriota come noi’. Cittadinanza onoraria alla schermitrice Olga Kharlan: la proposta di FdI”. Va bene tutto. Va bene il patriottismo. Ma quella russa che colpa ne ha se il suo presidente invade un Paese e il fratello deve andare in guerra? Se la politica deve davvero restare fuori dallo sport, allora deve valere anche in questo caso. Altrimenti, al prossimo confronto tra atleti di Paesi che si stanno per diversi motivi sulle scatole, che facciamo?

- Italia Twiga? Non ho capito per quale motivo i renziani dovrebbero “vergognarsi” di andare al mare (e a cena) da Daniela Santanché. Mica è appestata.

- Ha ragione Bonifazi: perché Calenda dovrebbe decidere dove è giusto o sbagliato per i parlamentari del suo gruppo andare a cena?

- Morto un tizio che andava sui grattacieli a farsi i selfie. Si è spiattellato a terra da una quarantina di piani di altitudine. Lecito fare quel “mestiere”, ma i rischi ci sono. É la vita.

- Ad una rassegna cinematografica non ho ben capito quale, pare abbiano inserito anche una rassegna sul porno femminista. Ora, come possa essere femminista o maschilista il porno non lo so, sinceramente. Però mi viene l’orticaria a sentire la curatrice dire che “il porno femminista è un’esperienza fisica, eccitante, e culturale, tanto queer quanto inclusiva, che riguarda tutt*”. Ma tutt* chi?

- Date un premio a Samuele Bersani che sbertuccia quei “trapper” (la sola parola fa rabbrividire)

che senza autotune sono più stonati di mio padre sotto la doccia (scusa, papà). Io suggerirei di vietarlo pure a Sanremo, così la gara si fa davvero canora. E vince chi intona meglio. O chi stona di meno.

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