
- Sapete cosa sorprende del caso del marocchino che in Francia s’è acceso una sigaretta dalla “fiamma eterna” del Milite Ignoto? Che il governo di Emmanuel Macron, quello che i nostri media raccontano come il faro dell’Europa progressista, non ci ha pensato due volte e gli ha revocato senza tanti complimenti il permesso di soggiorno. Fosse successo in Italia, avrebbero accusato il governo di ogni fascismo e razzismo, mentre le associazioni pro-migranti avrebbero chiesto per lui “reinserimento” e non “repressione”.
- Eccerto: avremmo forse dovuto rimandare il torturatore Almasri in Libia con un volo di linea e magari in business class? Ci sono due paradossi incredibili sull'inchiesta Almasri, culminata nella richiesta di processo per Nordio, Piantedosi e Mantovano. Prendiamo per buona -e non è affatto detto che le cose siano andate così- la ricostruzione fornita dal Tribunale dei ministri e pubblicata oggi su tutti i giornali secondo cui il governo, messo sotto pressione dal rischio che le milizie arrestassero nostri concittadini in Libia o prendessero di mira l'Eni, avrebbe brigato per aggirare l'ordine di arresto della Corte Penale Internazionale, avrebbe favorito in qualche modo la scarcerazione di Almasri per poi espellerlo e portarlo a casa su un volo degli 007. Il primo paradosso riguarda proprio l'enfasi di media e giornali progressisti sul fatto che l'Italia avrebbe liberato un bandito torturatore in nome della ragion di Stato. Eppure nessuno di questi dotti commentatori ha osato dirsi scandalizzato quando per liberare in fretta e furia Cecilia Sala venne rilasciato un signore arrestato su mandato degli Usa.
- Secondo paradosso, l'accusa al sottosegretario Mantovano. Il quale sarebbe colpevole di aver autorizzato il volo dei servizi degli 007 per riportare indietro Almasri. Secondo i giudici non regge la giustificazione secondo cui la scelta sarebbe stata dettata dalla necessità di “atterrare e ripartire in condizioni di sicurezza da Tripoli”, perché risulta che a quel tempo “i collegamenti con la Libia erano assicurati da più compagnie” aeree “con voli, anche diretti, più volte la settimana”. Qui siamo proprio alla logica basilare: davvero secondo lorsignori giudici un torturatore, ricercato dalla CPI, espulso perché ritenuto pericoloso, ragion di Stato o atto illegittimo che sia, avremmo dovuto caricarlo a bordo di un volo di linea?
- Sapete cosa mi spaventa, ogni volta, quando leggo i verbali e degli atti dei pm, dei giudici e dei magistrati. Che in molti casi, analizzando le dichiarazioni di chi viene audito o interrogato, scrivono che le dichiarazioni sarebbero “poco credibili” non essendo “logicamente sostenibile che…”. Ma logico secondo chi? Secondo loro, ovviamente. Logica che però, ovviamente, i comuni mortali potrebbero anche non seguire. Mi spiegate perché sarebbe “logico” che un ambasciatore informi un altro di domenica solo perché un collega si è comportato diversamente? Mah…
- La sindaca di Perugia, di cui non ricordo manco il nome, pur essendo la mia città di origine, ha inviato una lettera a Giorgia Meloni chiedendole di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina. E sti cacchi? Fa la stessa figura di Vito Leccese con le chiavi della città a Francesca Albanese: una figura pessima. Nel senso: ma perché i sindaci non fanno i sindaci? Sarebbe meglio che si occupassero di tappare le buche delle strade, invece della guerra in Medio Oriente.
- Ha ragione Meloni: i giudici hanno un disegno contro il governo sulla gestione dei migranti.
Ma non nel senso che c'è in corso chissà quale complotto, bensì del fatto che le decisioni sono sempre assunte “in favore di” chi chiede di entrare in Italia. E questa, ci sia permesso, sembra una prerogativa tutta italiana.