
- Quando vi dicevo: andateci piano con le rivelazioni su Garlasco intendevo proprio questo. Che un indizio prima di diventare una prova deve varcare le forche caudine del processo. E infatti adesso scopriamo che il Dna trovato in bocca di Chiara Poggi, che addirittura qualcuno ipotizzava potesse essere del complice del killer, in realtà si trattava di una banale contaminazione: una garza usata durante l’autopsia delle ragazza era stata contaminata dal dna di un altro cadavere. Annamo bene.
- Sapete perché fa veramente infuriare la morte della signora di 71 anni al Gratosoglio? Non solo per l’età dei colpevoli, quattro bambini sotto i 14 anni in grado di rubare auto e guidarle verso il campo nomadi. Non solo per l’assurdità della vicenda. Ma soprattutto perché quei bambini non dovrebbero vivere lì. Punto.
- Ah, comunque: vedo che hanno funzionato a dovere i piani per l’inserimento scolastico dei bambini nomadi. Sì. Molto bene.
Su Gilberto, il giovane animatore che se ne è andato per la “paga misera” da 650 euro, vitto e alloggio non di suo gradimento, per una volta sono d’accordo con Luca Bizzarri. Il quale scrive: “Com’eravamo ingenui noi che appena arrivati avevamo solo una richiesta:”C’è figa?””.
Cioè: la collega del Tg1 ha detto a Gilberto che “per fare una cosa del genere ci vuole coraggio”. Siamo seri? Il nostro amico animatore ha 20 o 21 anni, non è un bambino ma un uomo che può votare, guidare l’auto e se volesse diventare pure padre. Basta col questa storia del trattarli da bimbi fino a 30 anni, perché poi il problema è questo.
- State a sentire cosa dice Federterziario. Primo: la paga è commisurata ad una prestazione lavorativa discontinua e che in alcuni momenti della giornata richiede un limitato apporto di energie e di impegno tecnico. Secondo: il comfort pack (vitto e alloggio con decurtazione di stipendio) è una opzione facoltativa, quindi Gilberto avrebbe forse potuto farsi dare lo stipendio per intero e trovarsi una sistemazione alternativa (voglio vedere in alta stagione cosa avrebbe trovato di più adeguato, a quel prezzo).
- Apprezzo il pezzo dell’Huffington Post che chiede di “desalvinizzare” il Ponte sullo Stretto di Messina, di non pensare a lui, di guardare oltre. Lo stesso valeva per Berlusconi. Chissà, magari un giorno…
- Ho letto su Repubblica e il Corriere l’intervista alla mamma di uno dei bambini rom accusati di aver travolto una povera donna a Milano guidando un’auto rubata. Sapete cosa c’è di assurdo in quella intervista? A dire il vero di insensato non c’è una sola cosa. Non è normale infatti che un bambino di 13 anni sappia come mettere in moto un’auto e condurla in mezzo alla strada. Non è normale che, dopo aver messo sotto una donna, la lascino lì agonizzante sulla strada come se nulla fosse. Non è normale che si rifugino nel campo nomadi e che, a sentire una delle mamme, riescano a tenere tutto dentro per diverse ore (insomma: non hanno fatto una banale marachella, hanno ucciso una donna). Ed è assurdo che uno dei genitori consideri tutto sommato “naturale” che a quell’età abbiano rubato il mezzo. Ha detto infatti la donna: l’auto? “L’hanno trovata abbandonata con le chiavi dentro, o l’avranno rubata, ma non ci hanno detto niente”. Così, “l’avranno rubata”, come se fosse normale, come se avessero preso due o tre caramelle di nascosto al bar. E allora ti viene da chiedere: ma i genitori non si sono accorti che quella banda di ragazzini aveva svaligiato la macchina, aveva portato la refurtiva nel campo, aveva sottratto tutto il rubabile per poi scoprire la presenza della seconda chiave, tornare quindi a prendere il mezzo e commettere quello che il figlio della donna chiama giustamente “un omicidio”? E soprattutto: se è vero che, come dice don Paolo Steffano, qui “tutti i ragazzini rom guidano già a 12-13 anni” e “vanno in giro, compiono furti e rompono i vetri delle auto”, sorge spontanea la domanda: come mai i servizi sociali sono così solerti nell’intervenire solo in altri casi?
- Dice don Paolo: “Da diversi mesi vediamo arrivare nuove famiglie e molti minorenni. Vanno in giro, compiono furti, rompono i vetri delle auto. Ma fino a ieri si erano sempre macchiati di furti e danni di piccolo cabotaggio”. E ti pare poco?
- Urla un anziano con l’orto urbano in zona Gratosoglio: “Ma quale recupero, quelli sono peggio delle cavallette, rubano tutto, se non rubano distruggono. Io avevo qui le mie piante, non ho più nulla”. La saggezza popolare.
- Gli fa eco un giardiniere rumeno di un ristorante lì vicino, che difficilmente può essere tacciato di razzismo: “Qui la vita è diventata difficile. Noi al ristorante abbiamo dovuto aumentare la sicurezza. Quei quattro che hanno messo sotto e ucciso la signora, io li conosco bene, venivano anche qui a fare casino, chiedevano Coca Cola, vino, facevano rumore. Sta succedendo qualcosa di strano: di notte qui intorno c’è un gran traffico di furgoni che entrano ed escono dalla zona delle roulotte. E da quando hanno chiuso anche gli ultimi campi, loro sono sempre di più”.
- Pare che il Tribunale dei minori stia andando a verificare se ci sono le condizioni per portare via i bambini a quelle famiglie che li fanno vivere tra i rifiuti. Come sempre, a babbo morto.
- Scrive LaPresse che "nella tragedia della 71enne mancano i presupposti di legge per qualunque provvedimento - dal collocamento in comunità ad altre misure di sicurezza - preso in via d'urgenza dai pm o dai servizi sociali". Cioè: le famiglie non hanno vigilato che i bimbi non rubassero un'auto e il suo contenuto, vivono in condizioni non esattamente idilliache, hanno ammazzato una donna e non ci sono i presupposti per un provvedimento d'urgenza? Mah... Poi uno va a rileggere certe storie di affidi di minori o interventi dei servizi sociali per togliere i bimbi alle famiglie e ti viene da chiederti se a volte non ci siano due pesi e due misure.
- Dice l'Opera Nomadi Lombardia che "generalizzare e
dipingere un intero popolo come colpevole per le azioni di pochi non solo è ingiusto, ma alimenta odio e divisione. Poteva accadere a chiunque, Rom o non Rom". Va bene. Giusto non generalizzare. Però che vi sia un problema